Ecco perché non puoi richiedere il noleggio di un “depuratore” d’acqua domestico

Ecco perché non puoi richiedere il noleggio di un “depuratore” d’acqua domestico

noleggio depuratori acqua domestici

Se vuoi migliorare le caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche dell’acqua di casa, l’acquisto o il noleggio di depuratori per l’acqua domestica non sono la soluzione adatta a questo scopo. I motivi dietro questa dichiarazione sono ben due.

ACQUA DEL RUBINETTO: È GIÀ BUONA E SICURA?
PERCHÉ USARE I SISTEMI DI TRATTAMENTO DELL’ACQUA DOMESTICA?

Il primo riguarda la definizione stessa di “depuratori”, che sono impianti grossi e complessi generalmente impiegati a livello industriale per il trattamento delle acque reflue, al fine di purificarle e renderle potabili. Di conseguenza, è impensabile installarne uno in casa. Il secondo riguarda l’ottima qualità dell’acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre case che, contrariamente a quanto pensino in molti, è già potabile e buona da bere per norma di legge

Ecco svelato perché non puoi e non devi richiedere il noleggio di un depuratore per migliorare il sapore, l’odore o la durezza dell’acqua di casa. Piuttosto, dovrai orientarti verso quelli che sono i sistemi di trattamento dell’acqua domestica che, troppo spesso, vengono chiamati erroneamente “depuratori”.

Vediamo allora in cosa consistono questi impianti e quanto incidono sulla qualità della nostra acqua.

ACQUA DEL RUBINETTO: È GIÀ BUONA E SICURA?

Anche se a volte si rivela calcarea e presenta delle caratteristiche organolettiche poco piacevoli, in realtà è bene sottolineare che l’acqua delle nostre abitazioni è sicura e buona da bere. Questo è sempre garantito dal quadro legislativo che regolamenta la qualità delle acque destinate al consumo umano, il quale viene sottoposto ad aggiornamenti periodici.

A questo proposito, in data 6 marzo 2023 è stato pubblicato il D.lgs 23 febbraio 2023 n.18. Il decreto dovrà adeguare la normativa nazionale sulle “acque destinate al consumo umano” alla Direttiva UE 2020/2184, meglio conosciuta come la nuova Drinking Water Directive (DWD).

Tale direttiva si configura come lo standard di riferimento per tutti i Paesi dell’Unione Europea e stabilisce:

  • nuovi e aggiornati requisiti minimi che le acque potabili devono rispettare, 
  • le attività di monitoraggio che gli Enti di riferimento devono effettuare,
  • le sanzioni per il mancato rispetto dei parametri normativi.

In linea generale, va detto che l’acqua degli acquedotti italiani è una delle più controllate al mondo (i controlli vengono effettuati almeno 5 volte all’anno) ed è in linea con i parametri microbiologici, chimici e gli indicatori fissati per legge.

L’ultima ricerca effettuata dalla Open Mind Research su un campione di 2000 individui per conto di Associazione Aqua Italia, attesta che il 77,6% degli italiani beve acqua del rubinetto perchè  buona ed economica. Lo stesso studio sulla propensione al consumo di acqua potabile a casa, trattata e non, evidenzia un trend positivo che cresce del 4% rispetto ai dati registrati nel 2018.

PERCHÉ USARE I SISTEMI DI TRATTAMENTO DELL’ACQUA DOMESTICA?

Se l’acqua del rubinetto è così buona e sicura, allora perché i dati dalla Open Mind Research attestano che nel 28% dei casi le persone ricorrono a un sistema di trattamento dell’acqua domestica?

La qualità delle risorse idriche nazionali (che si parli di consumo umano o gli usi domestici) ci viene garantita dalla legge e dai controlli incrociati effettuati sia dal Gestore del Servizio Idrico che dalle ASL territoriali, fino al contatore delle nostre abitazioni.

Per assicurarsi che i parametri di qualità e sicurezza (previsti dalla normativa vigente) vengano effettivamente rispettati fino al punto d’uso, sarà importante:

  • Svolgere periodicamente una corretta manutenzione dell’impianto idrico dell’edificio;
  • Richiedere, quando necessario, un’analisi dell’acqua domestica affidandosi ad aziende specializzate.

Può succedere, infatti, che a causa di vecchie tubature e impianti obsoleti l’acqua proveniente dall’acquedotto subisca delle alterazioni (organolettiche o chimico-fisiche) lungo il percorso che la conduce dal contatore al punto d’erogazione finale

In alcune zone, poi, l’acqua erogata può risultare piuttosto dura e la presenza di calcare può aumentare l’annoso problema delle incrostazioni, danneggiando le condutture di casa, gli impianti termo idraulici e gli elettrodomestici. Nel caso in cui la si voglia bere, questo tipo di acqua potrebbe avere un odore e un sapore meno gradevoli.

Per queste motivazioni, che si possono sommare ad altre specifiche esigenze personali, una fetta dell’utenza sceglie di richiedere l’intervento di operatori specializzati nell’analisi delle acque domestiche e nell’installazione di specifici sistemi di trattamento

Quando non si sa da dove partire, un primo possibile riferimento in materia può essere il sito dell’Associazione Aqua Italia, che rappresenta questo comparto in modo ufficiale in seno alla Federazione ANIMA di Confindustria.

L’eventuale acquisto o noleggio degli impianti di affinaggio dell’acqua di casa (lo ricordiamo: non di depuratori d’acqua domestici) dovrà essere effettuato presso aziende serie e competenti. 

Il noleggio può risultare più conveniente nel breve termine perché solitamente comporta dei pacchetti con tariffe agevolate, ma su lungo periodo l’acquisto potrebbe rappresentare la soluzione più risparmiosa. Invero, ognuna di queste opzioni comporta vantaggi e svantaggi, quindi sta alla singola persona scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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degli Italiani

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