Utilizzare l’acqua del rubinetto anche per uso alimentare rappresenta una scelta virtuosa in grado di offrire numerosi benefici sia ai consumatori che all’ambiente.
Partiamo infatti dal presupposto che la risorsa idrica pubblica che arriva nelle nostre case è gratis, sicura e sempre potabile per legge, quindi si può bere in tutta sicurezza. Nonostante ciò, può succedere che l’acqua che fuoriesce dai nostri rubinetti sia talvolta torbida o avere un sapore e odore poco piacevoli.
I motivi possono essere molteplici, dall’origine geologica della risorsa all’eventuale uso di cloro negli acquedotti, ma ciò non influisce sulla qualità dell’acqua né sulla sua sicurezza.
In questi casi, l’uso di sistemi di trattamento e affinaggio dell’acqua potabile, come filtri da installare sopra e sotto lavello o le caraffe filtranti, può risultare utile a migliorare le caratteristiche organolettiche dell’acqua potabile, rendendola più gradevole al consumo.
Da qualche decennio, infatti, questi impianti sono diventati la soluzione più green e sostenibile contro lo spreco idrico e l’inquinamento, permettendo a chiunque di usufruire di un’acqua domestica adeguata alle proprie preferenze e generando, sul lungo termine, anche un notevole risparmio economico.
Tra tutti i sistemi di trattamento delle acque potabili, la caraffa filtrante è quello più versatile ed economico. Poco ingombrante, trasportabile e dal prezzo contenuto, è una delle soluzioni maggiormente scelte dai consumatori.
Vediamo allora quali sono i pro e i contro delle caraffe filtranti, così da poter compiere una scelta consapevole nel caso in cui si stia valutando di acquistarne una.
COSA SONO E A COSA SERVONO LE CARAFFE FILTRANTI?
I PRO E I CONTRO DELLE CARAFFE FILTRANTI
COSA SONO E A COSA SERVONO LE CARAFFE FILTRANTI?
Le caraffe filtranti rientrano nell’ampia gamma dei sistemi di trattamento dell’acqua potabile. Questi dispositivi, dotati di cartucce filtranti e di un serbatoio utilizzato per immagazzinare l’acqua, si configurano come una soluzione pratica ed economica per coloro che desiderano migliorare le caratteristiche organolettiche (sapore e odore) dell’acqua di rubinetto (che, lo ricordiamo, in Italia è potabile per legge) e ridurne la durezza.
Ma come funzionano e cosa sono in grado di filtrare questi sistemi?
Tramite un processo di filtrazione a gravità – messo in atto da cartucce filtranti composite generalmente costituite da carboni attivi e resine a scambio ionico – le caraffe filtranti sono in grado di trattenere eventuali componenti sgradevoli presenti nell’acqua di casa, come:
- Sospensioni solide quali piccoli sedimenti, sabbia e limo.
- Metalli pesanti come rame e piombo, nell’eventualità in cui questi fossero portati nell’acqua dall’impianto idrico dell’abitazione.
- Carbonato di calcio, ovvero calcare.
- Cloro ed eventuali derivati come i trialometani usati per la disinfezione dell’acqua di acquedotto.
Le caraffe con cartucce filtranti, così come tutti gli altri impianti di trattamento e affinaggio, sono adatte unicamente all’affinaggio di una risorsa idrica già potabile, mentre non possono e non devono essere usate per rendere salubre un’acqua non potabile, quindi non adatta al consumo umano.
I PRO E I CONTRO DELLE CARAFFE FILTRANTI
Per chi sta valutando l’eventuale acquisto di una caraffa filtrante per migliorare l’acqua di casa, ecco un elenco dei relativi pro e contro che potranno essere utili ad ogni consumatore per compiere una scelta maggiormente consapevole.
Iniziamo dai vantaggi. La caraffa filtrante è in grado di:
- Migliorare sapore, odore e torbidità dell’acqua potabile filtrando cloro e derivati, metalli pesanti e sostanze solide in sospensione;
- Diminuire la durezza della risorsa idrica dovuta al calcare;
- Limitare l’inquinamento ambientale dovuto al consumo di bottiglie di plastica, al loro trasporto su ruota e riciclo;
- Aiutare l’economia domestica eliminando le spese relative all’acquisto periodico dell’acqua minerale in bottiglia;
- Ridurre la fatica del trasporto di pesanti casse d’acqua;
- Garantire un’acqua minerale a KM 0, sempre disponibile e fresca.
Per quanto riguarda gli svantaggi, la caraffa presenta le seguenti limitazioni:
- La quantità di acqua filtrata prodotta è relativa alla capienza della caraffa stessa che solitamente varia da 1 a 3,5 litri;
- L’acqua filtrata in gravità è un procedimento che richiede qualche minuto di attesa;
- Le cartucce filtranti hanno una scadenza (generalmente a 30/90 giorni, ma ciò varia in base al modello acquistato) e vanno dunque cambiate periodicamente per garantirne il corretto funzionamento;
- Non tutte le cartucce sono riciclabili e vanno smaltite nel residuo secco indifferenziato;
- Bisogna evitare ristagni di acqua all’interno della caraffa per lunghi periodi, poiché potrebbe essere causa di proliferazione batterica. Per lo stesso motivo, se non la si usa per qualche giorno, bisognerà lavarla e asciugarla accuratamente;
Tirando le somme, come abbiamo visto, questi sistemi di trattamento dell’acqua domestica possono presentare delle limitazioni pratiche (quantità e velocità di filtrazione) e richiedono sia una corretta pulizia del serbatoio, sia il ricambio periodico delle cartucce filtranti per garantirne il funzionamento.
Ciononostante, le caraffe filtranti possono essere una soluzione comoda e poco dispendiosa per coloro che desiderano ottenere velocemente un’acqua di casa con migliori caratteristiche organolettiche, riducendone perfino il contenuto di calcare.
L’utilizzo di questi sistemi di trattamento, inoltre, incoraggia il consumo di acqua del rubinetto, promuovendo un atteggiamento sia ecosostenibile che risparmioso.
Chiunque sia interessato ad approfondire, trova nel sito dell’Associazione Aqua Italia un importante punto di riferimento. L’associazione, infatti, rappresenta in Confindustria i costruttori di impianti, accessori e componenti per il trattamento delle acque potabili e promuove il consumo dell’acqua domestica in quanto risorsa buona e sicura.