Acqua non potabile: cosa significa e come accorgersene

Acqua non potabile: cosa significa e come accorgersene

Cosa significa esattamente “acqua non potabile”, come possiamo riconoscerla e quali misure vengono adottate in Italia per garantire la sicurezza dell’acqua che arriva nelle nostre case?

Uno degli obiettivi dell’Associazione Aqua Italia è proprio quello di permettere a tutte le persone di fare un uso e consumo dell’acqua più consapevole e informato, fornendo consigli pratici e informazioni utili. In questo articolo, quindi, risponderemo a queste domande spesso poste dai consumatori e cercheremo di fare chiarezza sull’argomento.

COS’È L’ACQUA NON POTABILE
COME ACCORGERSI SE L’ACQUA NON È POTABILE
GLI ACQUEDOTTI ITALIANI E LA SICUREZZA DELL’ACQUA DI CASA

COS’È L’ACQUA NON POTABILE

Partiamo dal presupposto che l’acqua potabile è quell’acqua priva di microrganismi patogeni e sostanze chimiche dannose per la salute umana. Deve essere limpida, inodore e insapore (per l’esattezza non risultare sgradevole al palato). Di conseguenza, l’acqua non potabile è quella che non soddisfa tali requisiti. Questo implica che può contenere tracce di contaminanti chimici, biologici o fisici in concentrazioni pericolose per la salute.

Tra i contaminanti chimici troviamo metalli pesanti come piombo e mercurio, pesticidi, nitrati e solventi industriali. I contaminanti biologici includono batteri, virus e parassiti che possono causare malattie infettive. Infine, i contaminanti fisici comprendono particelle di terra, sabbia o altri materiali solidi che possono trovarsi in sospensione nell’acqua.

L’acqua non potabile può derivare da diverse fonti. Ad esempio, l’inquinamento agricolo, industriale e urbano può introdurre sostanze nocive nelle falde acquifere, nei fiumi e nei laghi. Inoltre, le infrastrutture idriche vecchie o mal gestite degli immobili, possono contribuire alla contaminazione dell’acqua che arriva nelle nostre case. Anche l’uso di pozzi privati, che in genere attingono direttamente da fonti sotterranee, può rappresentare un rischio se l’acqua non viene adeguatamente trattata e monitorata prima di essere utilizzata.

Ma come rendersi conto in tempo che l’acqua da cui si attinge non è potabile?

COME ACCORGERSI SE L’ACQUA NON È POTABILE

Riconoscere l’acqua non potabile può essere complicato, poiché molti contaminanti non alterano visibilmente l’aspetto o il sapore dell’acqua. Tuttavia, ci sono alcuni segnali che possono indicare la possibile contaminazione della risorsa idrica:

  1. Aspetto: se si nota che è torbida, contiene particelle in sospensione o presenta un colore anomalo. L’acqua potabile è generalmente limpida e trasparente.
  2. Odore: se si percepisce un odore insolito, come quello di zolfo, muffa o altri composti chimici – ad eccezione del cloro, normalmente usato per la disinfezione delle acque di rete in misure non nocive per la salute –.
  3. Sapore: l’acqua potabile dovrebbe avere un sapore neutro e gradevole al palato. Se ha un sapore strano, metallico o sgradevole, potrebbe essere contaminata.
  4. Effetti sulla salute: se dopo aver bevuto l’acqua si manifestano sintomi come nausea, diarrea, crampi addominali o altri disturbi gastrointestinali, potrebbe esserci un problema di contaminazione biologica o chimica.

In questi casi, per avere certezza della salubrità dell’acqua, sarà necessario farla analizzare da laboratori specializzati e accreditati. Questi laboratori possono identificare la presenza e concentrazione di contaminanti specifici e indicare le misure da adottare per risolvere il problema.

GLI ACQUEDOTTI ITALIANI E LA SICUREZZA DELL’ACQUA DI CASA

In Italia, l’acqua distribuita dagli acquedotti alle nostre case è sottoposta a rigorosi standard di qualità, sicurezza e deve rispettare precisi requisiti. Il tutto è garantito dal Decreto Legislativo n.18 del 23 febbraio 2023, emanato in attuazione della Direttiva (UE) 2020/2184.

Gli acquedotti italiani utilizzano tecnologie avanzate per il trattamento dell’acqua e la sua distribuzione, con l’obiettivo di consegnare un prodotto finale di ottima qualità e sicuro da consumare. Queste grandi infrastrutture, inoltre, sono periodicamente sottoposte a manutenzione per prevenire deterioramenti che potrebbero compromettere la qualità dell’approvvigionamento.

In aggiunta, le autorità competenti (gestori idrici e ASL) monitorano costantemente la qualità dell’acqua erogata agli utenti finali, dal prelievo in natura fino al contatore delle abitazioni, per garantire che sia sicura e salubre da consumare.

Tuttavia, se la contaminazione avviene all’interno dell’edificio, dal contatore al punto d’uso, sarà compito del gestore o del proprietario dell’immobile intervenire prontamente. Lo stesso vale per i pozzi privati, che non sono collegati agli acquedotti e la cui acqua non è soggetta a trattamenti obbligatori.

Vi sono poi casi straordinari come alluvioni, terremoti o contaminazioni accidentali che potrebbero rendere l’acqua di acquedotto momentaneamente poco sicura al consumo. Ma in determinate circostanze, le autorità competenti sono tenute a emettere avvisi alla popolazione sospendendo, qualora necessario, l’approvvigionamento idrico fino alla risoluzione del problema.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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