Cos’è la clorazione esattamente?

Cos’è la clorazione esattamente?

L’acqua che proviene dai nostri acquedotti è buona da bere e di ottima qualità, tuttavia a volte può presentare un odore strano e pungente, accompagnato da un sapore poco gradevole. Questo fenomeno potrebbe essere dovuto alla presenza di cloro. Ma perché il cloro viene aggiunto all’acqua potabile?

La clorazione è un processo essenziale, utilizzato in tutto il mondo per garantire la sicurezza di tutte le acque destinate al consumo umano. Questo metodo permette di eliminare batteri, virus e altri agenti patogeni che potrebbero causare malattie, prevenendo così epidemie e problemi sanitari. La presenza di cloro nell’acqua potabile è quindi una garanzia di sicurezza microbiologica, indispensabile per la nostra salute.

Tuttavia, come già accennato, il cloro può a volte rendere l’acqua del rubinetto meno gradevole al consumo, portando i consumatori a dubitare della sicurezza dell’acqua pubblica.

In questo articolo approfondiremo ulteriormente il tema della clorazione: spiegheremo come funziona, la sua utilità e sicurezza, e infine proporremo alcune soluzioni per migliorare le caratteristiche organolettiche dell’acqua del rubinetto.

COME FUNZIONA LA CLORAZIONE
COME ELIMINARE IL SAPORE E L’ODORE DI CLORO DALL’ACQUA DI RETE?

COME FUNZIONA LA CLORAZIONE

Gli enti acquedottistici aggiungono cloro all’acqua prelevata dalla natura e successivamente distribuita, sottoponendola a vari trattamenti per renderla microbiologicamente sicura per il consumo umano. Il motivo è semplice: la clorazione è una fase cruciale nel processo di potabilizzazione delle acque pubbliche. Vediamo come funziona.

Il processo di clorazione avviene attraverso l’aggiunta di cloro all’acqua, che reagisce chimicamente formando acido ipocloroso, un potente disinfettante. Questa reazione è efficace contro una vasta gamma di microrganismi patogeni che potrebbero trasformare l’acqua naturale in un veicolo di malattie.

Per garantire l’efficacia della disinfezione lungo tutta la filiera di distribuzione, la normativa italiana, basata sulle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), stabilisce una concentrazione minima raccomandata di residuo di disinfettante, sicura dal punto di vista sanitario

Il limite raccomandato è di 0,25 mg/L per il cloro residuo, che può essere aumentato fino a 0,70 mg/L se si utilizza una disinfezione che genera diossido di cloro. La quantità di cloro è monitorata costantemente dall’ente gestore e controllata dall’ASL tramite rigorosi campionamenti periodici.

Sulla base di quanto appena detto, possiamo affermare che la clorazione non compromette la sicurezza dell’acqua pubblica, sia per il consumo umano che per l’uso nei processi di pulizia e igiene personale. Inoltre, se ci fosse un rischio di pericolo nel contatto, non sarebbe nemmeno possibile utilizzarla nelle quantità indicate dalla legge, per la disinfezione delle piscine pubbliche e private.

COME ELIMINARE IL SAPORE E L’ODORE DI CLORO DALL’ACQUA DI RETE?

Sebbene il cloro spesso necessario per rendere l’acqua microbiologicamente sicura al consumo, la clorazione, come accennato, può influire negativamente sulle caratteristiche organolettiche dell’acqua domestica, conferendole un sapore e un odore di disinfettante.

Molte persone, per evitare ciò, optano per l’acquisto di acqua in bottiglia, una soluzione costosa e poco ecologica. Tuttavia, esistono altri metodi più efficaci e sostenibili per eliminare il cloro dall’acqua potabile. Tra questi, ci sono impianti che utilizzano tecnologie di micro o ultrafiltrazione, progettati per eliminare il cloro e altre sostanze indesiderate.

Ecco un elenco di alcuni di questi sistemi, ognuno progettato per migliorare il gusto e l’odore dell’acqua potabile:

    • Filtri a Struttura Composta;
    • Filtri Meccanici;
    • Erogatori con filtro a membrana al carbone attivo;
    • Frigogassatori;
  • Impianti a Osmosi Inversa.

Questi sistemi non solo eliminano il cloro, ma anche altre potenziali impurità, migliorando significativamente la qualità organolettica dell’acqua potabile senza comprometterne la sicurezza ma esaltandone l’originale qualità.

Ricordiamo, infatti, che la maggior parte delle fonti idriche in Italia proviene da falde sotterranee, rinomate per la loro eccellente qualità naturale.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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