Si può bere l’acqua da addolcitore?

Si può bere l’acqua da addolcitore?

acqua addolcitore si può bere

Negli ultimi anni, l’uso degli addolcitori per migliorare la qualità dell’acqua domestica è diventato sempre più comune. Tuttavia, attorno a questi sistemi circolano ancora delle convinzioni errate, e una delle più diffuse riguarda la presunta pericolosità dell’acqua trattata per il consumo umano.

Ma bere l’acqua trattata con l’addolcitore è davvero dannoso per la salute? In questo articolo faremo chiarezza su come funziona tale impianto, quali effetti ha sull’acqua e sfateremo uno dei miti più comuni legati al suo utilizzo.

A COSA SERVE L’ADDOLCITORE E COME FUNZIONA?
BERE ACQUA DALL’ADDOLCITORE: COSA C’È DA SAPERE?
MANUTENZIONE E CONTROLLI: GARANZIA DI QUALITÀ PER ACQUA DELL’ADDOLCITORE

A COSA SERVE L’ADDOLCITORE E COME FUNZIONA?

L’addolcitore d’acqua domestico è un sistema progettato per ridurre la durezza dell’acqua potabile, causata principalmente dalle elevate concentrazioni di calcio e magnesio. Questi minerali, infatti, se presenti in grandi quantità formano il cosiddetto “calcare”, che può accumularsi su rubinetti, elettrodomestici e tubature, riducendone l’efficienza e la durata nel tempo.

Il principio di funzionamento di un addolcitore è semplice ma efficace: l’acqua attraversa un serbatoio contenente una speciale resina a scambio ionico, caricata con ioni di sodio. Durante questo passaggio, la resina cattura gli ioni di calcio e magnesio, responsabili della durezza dell’acqua, rilasciando al loro posto ioni di sodio. Il risultato è un’acqua più “morbida”, che non forma depositi di calcare.

Fatta chiarezza sul funzionamento di questo sistema, vediamo ora se l’acqua trattata con un addolcitore si può bere ed è effettivamente sicura per il consumo umano.

BERE ACQUA DALL’ADDOLCITORE: COSA C’È DA SAPERE?

Alcuni consumatori si chiedono se l’acqua addolcita sia sicura da bere, soprattutto per via dell’aumento del contenuto di sodio. È importante chiarire che l’acqua trattata con un addolcitore è perfettamente conforme ai requisiti di qualità stabiliti dal Decreto Legislativo 18/2023, che regola in Italia la qualità delle acque potabili destinate al consumo umano.

L’addolcitore elimina esclusivamente i sali di durezza (calcio e magnesio), lasciando invariata la quantità degli altri sali minerali essenziali per il nostro organismo. A tal proposito, l’incremento di sodio nell’acqua addolcita dovuto al processo di scambio ionico è minimo, anche in aree caratterizzate da un’elevata durezza dell’acqua, e rappresenta una frazione trascurabile rispetto al normale apporto di sodio giornaliero derivante dalla dieta. 

Le normative italiane, inoltre, stabiliscono un limite massimo di 200 mg/litro di sodio per l’acqua potabile, un valore ampiamente sicuro per il consumo. Nonostante questo trattamento, quindi, l’acqua addolcita rimane sicura, potabile e adatta all’uso quotidiano, inclusa l’idratazione personale.

Anche per chi segue diete iposodiche o soffre di condizioni che richiedono un monitoraggio del sodio, l’acqua addolcita non è necessariamente da evitare. Tuttavia, in casi di patologie particolari (come ipertensione grave o insufficienza renale), è consigliabile valutare la situazione con uno specialista della salute, che potrà suggerire strategie, accorgimenti e altri metodi di trattamento più indicati in base alle specifiche necessità.

MANUTENZIONE E CONTROLLI: GARANZIA DI QUALITÀ PER ACQUA DELL’ADDOLCITORE

Per garantire che l’acqua trattata con l’addolcitore rimanga sicura, efficace e di alta qualità nel tempo, è opportuno effettuare una manutenzione regolare dell’impianto. I controlli periodici, infatti, eseguiti seguendo le istruzioni del produttore e affidandosi a professionisti qualificati, sono importanti per:

  • Mantenere in efficienza la resina a scambio ionico: questo componente è cruciale per il corretto funzionamento dell’addolcitore, poiché è responsabile del processo di rimozione dei sali di durezza. Una resina ben mantenuta garantisce un’efficace capacità di scambio ionico e quindi la qualità dell’acqua trattata.
  • Prevenire malfunzionamenti: effettuare controlli periodici consente di individuare precocemente guasti o segni di usura nell’impianto, che potrebbero compromettere l’efficienza dell’addolcitore.
  • Garantire la qualità dell’acqua nel tempo: la manutenzione regolare assicura che l’acqua trattata rimanga costantemente di alta qualità, priva di impurità e residui indesiderati. Questo permette di mantenere un livello qualitativo ottimale e uniforme, evitando che il processo di addolcimento diventi inefficace nel lungo periodo.

Per concludere, sebbene l’acqua trattata con un addolcitore sia sicura da bere, è importante sapere che oggi esistono anche altri sistemi specifici di affinaggio dell’acqua potabile al punto d’uso, progettati per migliorarne ulteriormente le caratteristiche organolettiche. 

Questi sistemi non solo personalizzano l’acqua, ma la rendono anche più gradevole da bere. Per scoprire tutte le soluzioni disponibili, è possibile visitare il sito dell’ Associazione Aqua Italia, che da oltre quarant’anni rappresenta le aziende italiane di settore.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

Leggi anche