Il giardino è spesso uno degli spazi più amati della casa: un angolo di verde che regala momenti di relax e permette un contatto diretto con la natura. Per mantenerlo rigoglioso e in salute, bisogna dedicargli tempo, cure e scegliere con attenzione il tipo di acqua utilizzata per l’irrigazione.
In questo articolo vedremo, dunque, quale tipo di acqua può essere più adatta per irrigare il giardino di casa, quali problemi può causare un’acqua inadatta e quali soluzioni esistono per trattarla e migliorarla, rendendo più efficace e sostenibile l’intero sistema di irrigazione.
QUALE ACQUA È LA PIÙ INDICATA PER IRRIGARE IL GIARDINO?
COME OTTENERE L’ACQUA GIUSTA PER IL TUO GIARDINO
QUALE ACQUA È LA PIÙ INDICATA PER IRRIGARE IL GIARDINO?
Scegliere la giusta acqua per l’irrigazione del giardino non è un dettaglio da trascurare. Ogni tipo di acqua, infatti, ha caratteristiche chimico-fisiche che possono influenzare la salute del terreno e lo sviluppo delle piante nel medio e lungo periodo.
Le fonti più comuni per irrigare sono tre:
- Acqua potabile: pur essendo sicura e facilmente accessibile, in molte zone presenta una durezza elevata, dovuta alla presenza di calcare e sali minerali. Questi elementi, accumulandosi nel terreno, possono compromettere la sua struttura e interferire con l’assorbimento dei nutrienti.
- Acqua piovana: ideale per le piante, è leggera, priva di calcare e gratuita. Tuttavia, richiede un sistema di raccolta ben progettato e può risultare insufficiente durante i periodi di siccità, necessitando una fonte integrativa.
- Acqua di pozzo o di falda: risorsa preziosa, ma la sua qualità varia notevolmente a seconda della zona. In alcune aree può essere di buona qualità, mentre in altre può contenere sostanze come ferro, manganese o nitrati, che richiedono un’analisi preliminare.
In generale, l’acqua più adatta per irrigare il giardino è leggera, poco mineralizzata e priva di contaminanti chimici e, dunque, dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:
- PH neutro o leggermente acido: idealmente compreso tra 6 e 7, per favorire l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante e mantenere stabile la struttura del suolo.
- Basso contenuto di sodio e altri sali: un’eccessiva presenza di sali, soprattutto sodio, può nel tempo provocare la salinizzazione del terreno, rendendolo meno fertile e danneggiando molte specie orticole e ornamentali.
- Conducibilità elettrica ridotta: la conducibilità è un indice della quantità complessiva di sali disciolti nell’acqua. Valori troppo alti indicano un’acqua troppo “carica”, potenzialmente nociva per la crescita sana delle piante.
Utilizzare un’acqua di questo tipo può aiutare a preservare la salute del suolo, a prevenire accumuli dannosi e a garantire un’irrigazione più efficiente e sostenibile.
COME OTTENERE L’ACQUA GIUSTA PER IL TUO GIARDINO
Se la fonte disponibile in casa non è ottimale, è comunque possibile intervenire con sistemi di trattamento specifici che permettono di rendere l’acqua più adatta all’irrigazione del giardino. Tra i sistemi maggiormente diffusi troviamo:
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- Addolcitori: riducono la durezza dell’acqua, eliminando gli eccessi di calcio e magnesio. Sono particolarmente utili in zone dove l’acqua è molto calcarea, prevenendo accumuli nel terreno e proteggendo le tubazioni dell’impianto di irrigazione.
- Filtri a sedimenti e a carboni attivi: eliminano particelle in sospensione, cloro, metalli pesanti e sostanze organiche indesiderate, migliorando la qualità dell’acqua proveniente da acquedotto o pozzo.
- Sistemi di raccolta e filtrazione dell’acqua piovana: sono impianti che raccolgono l’acqua dai tetti o da superfici impermeabili, la filtrano e la immagazzinano in cisterne per poi reimmetterla nella rete di irrigazione. Alcuni sistemi avanzati includono anche pompe a pressione e sensori per la gestione automatizzata.
- Osmosi inversa o sistemi di demineralizzazione: raramente necessari per l’irrigazione domestica, possono tuttavia essere utili in casi particolari, ad esempio in presenza di acque molto inquinate o saline.