L’acqua è un elemento fondamentale che permea diversi aspetti della nostra vita quotidiana. Oltre a dissetarci, la utilizziamo per lavarci, cucinare, pulire la casa e svolgere molte altre attività.
In questo contesto, è importante ricordare che l’acqua distribuita dagli acquedotti pubblici è soggetta a severi controlli che ne garantiscono la potabilità, qualità e sicurezza d’uso a tutti i cittadini.
Tuttavia, nonostante questi controlli, l’acqua potabile può presentare una caratteristica particolare che, sebbene non sia dannosa per la salute umana, può causare problemi a caldaie, tubature ed elettrodomestici: la durezza.
Un’acqua eccessivamente dura è infatti la causa principale della formazione del calcare e può compromettere l’efficienza degli impianti idrotermosanitari.
Per arginare queste problematiche, l’addolcitore per l’acqua della caldaia si rivela un alleato prezioso. Approfondiamo quindi il funzionamento dell’addolcitore e quando e perché conviene utilizzarlo.
ADDOLCITORE PER CALDAIE: FUNZIONAMENTO E AMBITI DI UTILIZZO
PERCHÉ USARE UN ADDOLCITORE PER CALDAIE E QUALI VANTAGGI COMPORTA?
ADDOLCITORE PER CALDAIE: FUNZIONAMENTO E AMBITI DI UTILIZZO
L’addolcitore per caldaie è un sistema di trattamento dell’acqua potabile composto da resine a scambio ionico, che attraggono e trattengono i minerali duri (come calcio e magnesio) sostituendoli con ioni di sodio. Questo processo serve a ridurre la durezza dell’acqua, prevenendo la formazione di incrostazioni e depositi calcarei.
Ma come funziona esattamente un addolcitore? Il sistema è composto da tre componenti principali che lavorano insieme per garantire un trattamento efficace dell’acqua dura.
Innanzitutto, troviamo una valvola di controllo, che regola il flusso d’acqua sia in entrata che in uscita. Questa regolazione è fondamentale per assicurare che l’addolcitore operi in modo ottimale. Successivamente, c’è il serbatoio del minerale, dove avviene il processo di addolcimento dell’acqua. ioni meno problematici, come il sodio o il potassio. Infine, abbiamo il serbatoio della salamoia, che serve per la rigenerazione delle resine a scambio ionico e la pulizia del sistema, preservandone l’efficienza nel tempo.
Gli addolcitori per l’acqua delle caldaie trovano impiego in una vasta gamma di contesti, da quelli domestici a quelli commerciali, incluso il settore HO.RE.CA.
PERCHÉ USARE UN ADDOLCITORE PER CALDAIE E QUALI VANTAGGI COMPORTA?
In Italia, l’acqua potabile varia notevolmente in termini di durezza, con valori che oscillano tra 1 e 50°f (gradi francesi). Attualmente, i livelli raccomandati per preservare gli impianti idrotermosanitari si collocano tra i 15 e i 25°f.
Un’acqua eccessivamente dura, come accennato in precedenza, è la principale responsabile della formazione del calcare nelle caldaie. Gli accumuli e le incrostazioni calcaree possono, infatti, diminuire l’efficienza energetica di impianti ed elettrodomestici, danneggiandoli, aumentando sia i costi in bolletta che l’impatto ambientale.
Indipendentemente dal contesto in cui vengono installati, gli addolcitori possono offrire una serie di vantaggi significativi a privati ed esercenti, tra cui:
- Migliore qualità dell’acqua: rimuovendo i minerali duri come il calcio e il magnesio, gli addolcitori migliorano la qualità complessiva dell’acqua, rendendola più piacevole da bere e utilizzare.
- Risparmio energetico: un’acqua meno dura contribuisce all’efficienza energetica degli elettrodomestici come caldaie, lavatrici e lavastoviglie. Senza la presenza di calcare, questi apparecchi possono operare più efficacemente, consumando meno energia e riducendo così i costi a lungo termine.
- Durata degli elettrodomestici: proteggendo gli elettrodomestici dalla formazione di calcare e incrostazioni, gli addolcitori contribuiscono a prolungare la loro durata utile, riducendo la necessità di riparazioni costose o di sostituzione prematura.
- Risparmio sui detergenti: l’acqua più morbida, priva di calcare, richiede meno detergenti e prodotti per le pulizie degli spazi, il lavaggio di stoviglie e bucato. Ciò significa minori costi e un impatto ambientale ridotto.
- Meno manutenzione: la riduzione dell’accumulo di calcare significa meno manutenzione e pulizia degli impianti idraulici, tubazioni e i rubinetti, che riescono a mantenersi nel tempo più puliti e in buone condizioni.
Ad oggi, per mantenere la durezza dell’acqua potabile al di sotto della soglia consigliata, esistono alcuni decreti legislativi che introducono degli obblighi sul trattamento dell’acqua per caldaie.
In linea con la Direttiva europea 2002/91/CE, i decreti mirano a garantire il corretto funzionamento degli impianti idrotermosanitari, riducendone sia l’impatto economico che ambientale.
Per approfondire l’argomento in ogni suo aspetto, invitiamo i lettori a consultare il sito dell’Associazione Aqua Italia federata ANIMA Confindustria. Con oltre 40 anni di esperienza nel settore, Aqua Italia rappresenta in Confindustria le imprese costruttrici di impianti, apparecchiature, accessori, componenti e prodotti chimici per il trattamento delle acque primarie (non reflue) per uso civile, industriale e per piscine.