Acqua microfiltrata al bar: consigli e norme

Acqua microfiltrata al bar: consigli e norme

Con l’avvento dei moderni sistemi di trattamento, sempre più attività commerciali stanno abbandonando le tradizionali bottiglie a favore dell’acqua microfiltrata alla spina. Questa transizione non solo promuove un approccio più sostenibile, eliminando il trasporto e lo smaltimento delle bottiglie in plastica, ma offre anche un prodotto finale personalizzabile e di alta qualità.

Naturalmente, la microfiltrazione non ha lo scopo di rendere l’acqua d’acquedotto potabile, poichè quest’ultima deve essere già adatta al consumo per legge, almeno fino al contatore. Piuttosto, mira a migliorarne ulteriormente le caratteristiche organolettiche e a filtrare la presenza di eventuali sostanze indesiderate (come sospensioni solide e batteri) dovute alle tubature o ad altri elementi esterni.

Chi sceglie di servire acqua microfiltrata nel proprio bar deve, ad ogni modo, rispettare protocolli specifici relativi all’installazione, alla manutenzione e ai controlli necessari per garantire ai consumatori finali un prodotto eccellente e sicuro da bere.

Non a caso nel settore HO.RE.CA, dove la priorità è garantire la soddisfazione e la sicurezza dei clienti, l’adozione di sistemi di trattamento dell’acqua è soggetta a rigidi controlli e normative. 

Vediamo nel dettaglio tutto quello che riguarda normative e azioni da intraprendere se vuoi servire acqua microfiltrata al bar.

NORMATIVA VIGENTE PER L’ACQUA MICROFILTRATA NEI BAR
ACQUA MICROFILTRATA AL BAR: ALCUNE CONSIDERAZIONI ESSENZIALI

NORMATIVA VIGENTE PER L’ACQUA MICROFILTRATA NEI BAR

La normativa sull’acqua microfiltrata nei bar (nonché in tutti i contesti pubblici e privati) è definita dal Decreto Ministeriale del 7 febbraio 2012 n.25, il quale stabilisce tutte le disposizioni e precauzioni fondamentali da rispettare.

In accordo con questo Decreto, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità hanno elaborato delle linee guida per informare i consumatori sui diversi sistemi di trattamento dell’acqua disponibili a livello nazionale. 

Queste linee guida, rivolte sia ai potenziali clienti che agli operatori del settore, forniscono indicazioni pratiche sull’installazione, la gestione e la manutenzione dei dispositivi, definendo anche i requisiti di trasparenza e correttezza per la loro pubblicità e vendita.

L’obiettivo principale delle linee guida è quello di presentare ai consumatori delle informazioni chiare e complete, in un linguaggio accessibile, per consentire loro di effettuare scelte consapevoli e garantire un approvvigionamento d’acqua trattata sempre sicura e di qualità.

A tal proposito, ricordiamo che nessun sistema di trattamento dell’acqua potabile può essere commercializzato con la denominazione generica di “depuratore d’acqua”. Inoltre, è opportuno che ogni affermazione riguardante le prestazioni dei sistemi commercializzati sia supportata da evidenze scientifiche e certificazioni internazionale. 

Perciò meglio diffidare di chi promuove o vende tali sistemi con diciture errate e senza possedere una certificazione CE, poiché gli impianti potrebbero non soddisfare gli standard operativi e di sicurezza richiesti.

Se sei alla ricerca di un produttore o venditore di sistemi di trattamento e affinaggio dell’acqua potabile che sia affidabile e professionale, puoi approfondire la selezione sul sito dell’Associazione Aqua Italia che, in seno alla Federazione ANIMA di Confindustria, rappresenta il comparto da oltre 40 anni.

ACQUA MICROFILTRATA AL BAR: ALCUNE CONSIDERAZIONI ESSENZIALI

Nel momento in cui si prende in considerazione l’installazione di un sistema per la microfiltrazione dell’acqua al bar, è cruciale tenere presenti diversi aspetti:

  • Scelta del fornitore affidabile: acquistare sistemi per il trattamento dell’acqua presso aziende serie e competenti è fondamentale. Queste aziende, dopo un’attenta analisi della risorsa idrica, saranno in grado di guidare il consumatore verso i sistemi e le tecnologie più adatta alle proprie esigenze.
  • Indicazioni fondamentali: al momento della consegna, gli impianti devono essere corredati da un programma di uso che specifichi anche la frequenza delle manutenzioni, chi può eseguirle e l’elenco delle parti di ricambio fornite dall’azienda.
  • Installazione professionale: è fondamentale che l’installazione delle apparecchiature sia eseguita da personale qualificato, al fine di evitare rischi per la salute e garantire il corretto funzionamento del sistema.
  • Notifica dell’installazione: se l’impianto è attivato da un operatore del settore alimentare (OSA), quest’ultimo dovrà notificare l’installazione dell’impianto tramite SCIA o altro strumento definito dalle disposizioni locali.
  • Registro delle manutenzioni: per i sistemi installati presso un’impresa alimentare, come nei bar, tutte le attività di manutenzione e pulizia devono essere riportate su un apposito “registro delle manutenzioni”, fornito dal produttore all’esercente contestualmente all’impianto.
  • Pulizia e igienizzazione: è responsabilità del barista eseguire le operazioni di pulizia quotidiana del beccuccio e di altre parti dell’erogatore, utilizzando i prodotti e le procedure indicate sul manuale d’uso e manutenzione.

Tuttavia, è importante ricordare che le operazioni di pulizia ordinaria non devono essere confuse con le operazioni di sanificazione periodica dell’intero impianto, che generalmente spettano al produttore o al venditore.

Di base, questi consigli rispecchiano le normative e le linee guida dell’HACCP, che mirano a garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti, incluso l’approvvigionamento di acqua sicura e di qualità nel settore alimentare.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

Leggi anche