Purificatore acqua a osmosi inversa: attenzione alle truffe

Purificatore acqua a osmosi inversa: attenzione alle truffe

purificatore acqua a osmosi inversa

Negli ultimi anni, grazie a una maggiore informazione sulla qualità dell’acqua di rete e a una crescente consapevolezza ambientale, molte persone stanno riscoprendo il valore dell’acqua di acquedotto e valutano soluzioni domestiche per il suo trattamento. L’obiettivo è migliorarne ulteriormente le caratteristiche organolettiche e personalizzarla secondo i propri gusti.

Tuttavia, parallelamente a questa tendenza, sono aumentati i casi di truffe legate a tecniche di vendita ingannevoli, che spingono i consumatori ad acquistare sistemi non necessari, inadatti alle loro esigenze o eccessivamente costosi. 

In questo articolo ci focalizzeremo su un sistema di trattamento che permette di ottenere acqua osmotizzata, spiegando di cosa si tratta e come riconoscere e difendersi dalle truffe legate ai cosiddetti “purificatori d’acqua a osmosi inversa”.

PURIFICATORE ACQUA A OSMOSI INVERSA: CHIARIMENTI SUI TERMINI
LA TRUFFA DEL PURIFICATORE D’ACQUA A OSMOSI INVERSA: IL TEST ELETTROLISI

PURIFICATORE ACQUA A OSMOSI INVERSA: CHIARIMENTI SUI TERMINI

Prima di entrare nel dettaglio, è utile chiarire una questione terminologica importante: parlare di “purificatore d’acqua a osmosi inversa” non è tecnicamente corretto. I purificatori o depuratori, infatti, sono impianti pensati per trattare acqua NON potabile, rendendola sicura per il consumo umano. Sono comunemente utilizzati in contesti industriali o in aree dove l’acqua richiede un trattamento completo per diventare adatta al consumo.

Al contrario, gli impianti a osmosi inversa sono sistemi progettati per il trattamento dell’acqua potabile di rete. In Italia, l’acqua degli acquedotti è già altamente controllata e sicura per il consumo, tanto da essere considerata tra le migliori al mondo. In questo contesto, l’osmosi inversa agisce per migliorarne aspetti come il gusto e la concentrazione di minerali.

Nello specifico, è un impianto che utilizza una membrana semipermeabile per filtrare un’ampia gamma di sostanze disciolte (come sali minerali in eccesso, metalli pesanti e impurità organiche) offrendo un’acqua filtrata e a bassa salinità, dunque osmotizzata.

LA TRUFFA DEL PURIFICATORE D’ACQUA A OSMOSI INVERSA: IL TEST ELETTROLISI

Negli ultimi anni, il crescente interesse per i sistemi di trattamento dell’acqua, inclusi quelli a osmosi inversa, ha purtroppo aperto la strada a pratiche di vendita poco trasparenti, spesso mirate a sfruttare la scarsa conoscenza dei consumatori.  Tra le truffe più diffuse vi è il cosiddetto “test dell’elettrolisi”, una dimostrazione che alcuni venditori utilizzano per suggerire che l’acqua del rubinetto non sia sicura.

Durante questo test, vengono presentati due contenitori: uno con acqua di rubinetto e l’altro con acqua osmotizzata. Utilizzando un dispositivo chiamato “precipitatore elettrolitico,” viene applicata una carica elettrica. L’acqua di rubinetto si scurisce e forma sedimenti, mentre l’acqua osmotizzata rimane limpida. I venditori presentano questo effetto come prova di impurità e sostanze dannose nell’acqua di rubinetto.

In realtà, questa dimostrazione è ingannevole. L’elettrolisi provoca la precipitazione di minerali come calcio e magnesio, presenti in modo naturale nell’acqua potabile e del tutto innocui per la salute umana. Questi composti rendono l’acqua di rubinetto apparentemente “sporca,” mentre quella trattata con osmosi inversa, avendo meno minerali e una salinità ridotta, non produce sedimenti e appare più limpida.

Dunque questo test, pur mostrando come agisce l’osmosi inversa, non misura realmente la qualità o la sicurezza dell’acqua, ma evidenzia semplicemente la presenza di minerali innocui in un’acqua potabile non ulteriormente affinata. 

Tuttavia, i consumatori potrebbero fraintendere i risultati e credere di dover “purificare” il proprio rifornimento idrico, finendo per acquistare sistemi non necessari o inadeguati.

Come difendersi dalle truffe?

In primo luogo, meglio diffidare di chi promuove i propri prodotti utilizzando il termine “purificatore d’acqua a osmosi inversa”. Inoltre, è possibile informarsi sulle caratteristiche del approvvigionamento visitando il sito del gestore idrico o richiedendo un’analisi dell’acqua domestica a laboratori o aziende specializzate. Rivolgersi a professionisti del settore è il modo migliore per ottenere informazioni chiare. 

Le aziende serie e affidabili offrono servizi trasparenti, dal test delle acque a specifici impianti, fornendo certificazioni ufficiali e supporto concreto per la scelta del trattamento più adatto alle proprie necessità.

A tale proposito, un primo punto di riferimento utile può essere l’Associazione Aqua Italia (federata ANIMA Confindustria) che da oltre 40 anni rappresenta le aziende del settore del trattamento dell’acqua potabile, garantendo affidabilità e competenza.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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