Le caraffe filtranti sono entrate nell’uso comune di molte famiglie italiane. Eppure, non tutti sanno quale sia il loro corretto funzionamento e utilizzo.
Parliamo di prodotti che rientrano nell’ampia gamma dei sistemi di trattamento delle acque potabili e, in quanto tali, sono in grado di migliorare le caratteristiche organolettiche della risorsa idrica domestica.
Quindi è corretto affermare che la caraffa depura l’acqua?
Se con il termine “depurare” s’intende rendere un’acqua non potabile adatta al consumo, allora la risposta è no. La caraffa filtrante è realizzata unicamente per trattare l’acqua già potabile. Il suo scopo, pertanto, è quello di migliorarne sapore e odore tramite un processo di filtrazione a gravità.
Ecco come funziona: la caraffa è dotata di una cartuccia filtrante interna che divide in due parti il contenitore. Questo filtro è progettato per catturare alcune particelle indesiderate presenti nell’acqua, come cloro e calcare.
Bisogna dunque riempire la parte superiore della caraffa con l’acqua del rubinetto che, grazie alla forza di gravità, fluisce lentamente attraverso la cartuccia e si deposita nella parte inferiore del contenitore. L’acqua trattata è pronta per essere consumata.
COSA FILTRANO LE CARAFFE? FACCIAMO CHIAREZZA
LA CARAFFA FILTRANTE È DAVVERO SICURA?
COSA FILTRANO LE CARAFFE? FACCIAMO CHIAREZZA
L’acqua del rubinetto è sicura da bere così com’è, poiché viene sottoposta a numerosi controlli annui che ne garantiscono la qualità e potabilità. Eppure, talvolta può avere un leggero retrogusto di cloro o presentare una lieve torbidità che la rendono meno piacevole al consumo, ma pur sempre sicura da bere.
A questo proposito, l’uso di una caraffa filtrante può essere una valida soluzione per migliorare le qualità organolettiche della nostra acqua domestica.
Ma cosa filtrano esattamente le caraffe?
Come accennato in precedenza, stiamo parlando di prodotti realizzati unicamente per affinare l’acqua potabile. Grazie alle cartucce filtranti a carboni attivi e scambio ionico, le caraffe filtranti sono in grado di:
- Ridurre le tracce di cloro e trialometani;
- Trattenere eventuali sospensioni solide;
- Rendere l’acqua meno dura;
- Filtrare i metalli pesanti come rame e piombo.
Esistono poi in commercio modelli di ultima generazione provvisti di filtri a maglia ultrafine, che riescono a trattenere anche eventuali elementi contaminanti come erbicidi, pesticidi e sostanze farmaceutiche.
Quindi, da un punto di vista strutturale, i filtri delle caraffe possono realmente migliorare sapore e odore dell’acqua eliminando eventuali componenti sgradevoli. Tuttavia, non sono in grado di depurare un’acqua non potabile e non devono essere utilizzati a tale scopo.
LA CARAFFA FILTRANTE È DAVVERO SICURA?
Le caraffe filtranti sono generalmente prodotti sicuri e ben progettati. Al fine di garantirne le prestazioni e il corretto funzionamento, i consumatori dovranno però rispettare scrupolosamente le indicazioni d’uso e di manutenzione indicate dai produttori sulla confezione e/o sul libretto di uso e manutenzione.
L’efficienza della caraffa è infatti strettamente connessa a tre fattori fondamentali:
- La durata delle cartucce filtranti, che dovranno essere sostituite entro la loro scadenza (generalmente a 30/90 giorni)
- La capacità filtrante della caraffa, ovvero la capienza massima di liquido entro cui la prestazione della cartuccia è garantita;
- La regolare pulizia della caraffa, per evitare eventuali proliferazioni batteriche.
A questo proposito, il Ministero della Salute ha redatto delle linee guida – ai sensi del D.M. 7 febbraio 2012, n. 25 – per fornire ai consumatori informazioni chiare ed esaustive riguardo a tutti i sistemi utilizzati a livello nazionale per l’affinaggio dell’acqua potabile e il loro funzionamento, caraffe filtranti comprese.
Raccomandiamo di acquistare sempre prodotti certificati, realizzati e venduti da aziende di settore serie e affidabili. In tal senso, un primo riferimento può essere, tra gli altri, anche il sito internet dell’Associazione Aqua Italia, che rappresenta da oltre 40 anni i costruttori di sistemi per il trattamento delle acque primarie non reflue.