Come si misura la durezza dall’acqua e perché?

Come si misura la durezza dall’acqua e perché?

L’acqua dura è un tipo di acqua che contiene alti livelli di minerali, principalmente calcio e magnesio. Ma perché esistono acque più o meno dure? Tutto ha inizio con l’acqua piovana, la fonte primaria di tutte le acque dolci, comprese quelle delle falde sotterranee, dei laghi e dei fiumi.

Quando l’acqua piovana, che è naturalmente acida, scorre attraverso strati di terreno e rocce contenenti minerali, dissolve questi ultimi, determinando così la durezza di una risorsa idrica. Di conseguenza, l’acqua che arriva nelle nostre abitazioni, prelevata dalla natura, può risultare più o meno dura.

Nonostante le credenze popolari, l’acqua dura non rappresenta un rischio per la salute umana. Tuttavia, i suoi effetti possono comportare inconvenienti tecnici e aumentare i costi di manutenzione degli impianti idrici e degli elettrodomestici.

Di seguito vedremo come si può misurare la durezza dell’acqua e perché addolcirla può risultare vantaggioso.

COME MISURARE LA DUREZZA DELL’ACQUA
SOLUZIONI E VANTAGGI DELL’ACQUA ADDOLCITA

COME MISURARE LA DUREZZA DELL’ACQUA

In Italia, i valori raccomandati per la durezza dell’acqua  fornita dai gestori idrici variano generalmente tra i 15 e i 25 °f, sebbene in alcune zone possano superare i 35 °f. Nel caso in cui si sospetti che l’acqua domestica sia particolarmente dura, è possibile eseguire un’analisi specifica per confermarlo.

Esistono diversi metodi per misurare la durezza dell’acqua, ognuno con i suoi vantaggi in termini di precisione, complessità e costo. Ecco i principali:

  • Test Kit Domestici: sono strumenti semplici che consentono di misurare la durezza dell’acqua autonomamente. Di solito contengono strisce reattive o soluzioni liquide che cambiano colore in presenza di calcio e magnesio. Questi test sono facili da usare e veloci, anche se possono essere poco precisi.
  • Titolazione: è un metodo chimico utilizzato nei laboratori. Prevede l’aggiunta di una soluzione reagente chiamata EDTA, che si lega ai minerali nell’acqua. La quantità di EDTA impiegata per cambiare il colore è indicativa della durezza dell’acqua. Questo metodo è più preciso dei test kit domestici e permette di classificare l’acqua come dolce, moderatamente dura, dura o molto dura.
  • Analisi Spettrometrica: è una tecnica avanzata usata dai professionisti per misurare la durezza dell’acqua. Si esegue in due modi principali:
  • Spettrometria di Assorbimento Atomico (AAS): misura la concentrazione di minerali facendo passare una luce specifica attraverso un campione atomizzato. L’assorbimento della luce da parte degli atomi di calcio e magnesio nel campione indica la loro concentrazione.
  • Spettrometria di Emissione Ottica a Plasma Accoppiato Induttivamente (ICP-OES): utilizza un plasma ad alta temperatura per eccitare gli atomi nell’acqua. L’analisi della luce emessa permette di determinare la concentrazione di minerali.

Entrambi i metodi spettrometrici offrono un’elevata precisione e sono in grado di rilevare anche basse concentrazioni di minerali.

I test kit domestici possono essere un punto di partenza per valutare la durezza dell’acqua domestica, ma per una misurazione precisa e affidabile è consigliabile rivolgersi a un’azienda o laboratorio specializzato in analisi idriche. Solo questi professionisti possono fornire informazioni precise e consigliare le soluzioni più adatte per ogni specifico caso.

SOLUZIONI E VANTAGGI DELL’ACQUA ADDOLCITA

Al fine di contrastare i problemi causati dall’acqua dura, esistono diverse soluzioni accessibili ai consumatori. Queste vanno dalle caraffe filtranti (utilizzate anche per migliorare le caratteristiche organolettiche dell’acqua) all’installazione di sistemi più avanzati, come gli addolcitori, i filtri a osmosi inversa, i condizionatori magnetici ed elettronici. 

Ad ogni modo, indipendentemente dalla soluzione scelta, l’acqua addolcita offre numerosi vantaggi tra cui:

  • Miglioramento del gusto: migliora e affina ulteriormente il sapore dell’acqua potabile, esaltando di conseguenza il gusto delle bevande come caffè e tè, nonché dei cibi preparati con essa.
  • Superfici senza macchie: previene la formazione di aloni e macchie su piatti, bicchieri e altre superfici, mantenendoli puliti e brillanti.
  • Prevenzione delle incrostazioni: riduce la formazione di depositi calcarei nelle tubature e negli elettrodomestici, ottimizzandone l’efficienza, prolungandone la vita e riducendo i costi energetici.
  • Risparmio di detersivi e saponi: l’acqua addolcita produce più schiuma e lava più efficacemente, diminuendo così la quantità di detergenti necessari per la pulizia.
  • Comfort nei tessuti: i tessuti lavati con acqua addolcita risultano più morbidi e durano più a lungo, riducendo la necessità di ammorbidenti.
  • Benefici per la salute di pelle e capelli: aiuta a mantenere la pelle più morbida e i capelli sono meno soggetti a secchezza e danneggiamenti.

In conclusione, misurare e gestire la durezza del proprio rifornimento idrico non solo può portare a un miglioramento della qualità dell’acqua potabile stessa, ma avere anche un impatto positivo sulla gestione economica dell’immobile e sulla quotidianità dei consumatori.

Per maggiori informazioni sulle caratteristiche dell’acqua pubblica e i metodi di trattamento domestici è possibile consultare il sito dell’Associazione Aqua Italia federata ANIMA di Confindustria.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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