Le caratteristiche dell’acqua per uso domestico

Le caratteristiche dell’acqua per uso domestico

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La qualità dell’acqua per uso domestico è determinata dalle sue proprietà fisiche, chimiche e microbiologiche. Queste caratteristiche hanno un’ampia variabilità, ecco perchè sono stati creati dei parametri specifici a seconda dell’utilizzo che si voglia fare di quell’acqua. 

Vediamo di seguito quali sono le caratteristiche dell’acqua per uso domestico.

ACQUA PER USO DOMESTICO: LE CARATTERISTICHE CHIMICHE
CARATTERISTICHE FISICHE DELL’ACQUA PER USO DOMESTICO
ACQUA PER USO DOMESTICO: LE CARATTERISTICHE IMPOSTE DALLA LEGGE
pH, NITRATI E MINERALI NELL’ACQUA PER USO DOMESTICO

ACQUA PER USO DOMESTICO: LE CARATTERISTICHE CHIMICHE

Le caratteristiche chimiche dell’acqua sono il riflesso dei terreni e delle rocce con cui l’acqua è stata in contatto. Ma anche il deflusso agricolo e urbano e le acque reflue municipali e industriali possono avere un impatto sulla qualità dell’acqua.

Il ruscellamento provoca l’erosione delle rocce che rilasciano nell’acqua dei minerali come calcio (Ca2+), magnesio (Mg2+), sodio (Na+) e potassio (K+).

Tra le altre caratteristiche chimiche dell’acqua per uso domestico bisogna poi considerare l’equilibrio carbonato – bicarbonato che aiuta a mantenere il pH dei sistemi idrici naturali.

Anche l’alcalinità è una caratteristica chimica dell’acqua ed è definita come la capacità di neutralizzare gli acidi che le vengono aggiunti, rappresenta quindi la quantità di acido necessaria per raggiungere un determinato pH.

A questo punto la domanda può sorgere spontanea: l’acqua per uso domestico quali di queste caratteristiche deve avere per essere considerata buona da bere?

CARATTERISTICHE FISICHE DELL’ACQUA PER USO DOMESTICO

Mentre la temperatura influisce su alcune importanti proprietà e caratteristiche dell’acqua, come la capacità termica, la densità, il peso specifico, la viscosità, la salinità e altri ancora, lo stesso non si può dire per il colore.

Il colore dell’acqua è infatti un aspetto che può riguardare anche il solo fattore estetico: un’acqua non trasparente può dare l’impressione di non essere potabile, anche quando è perfettamente sicura per l’uso pubblico. 

Anche il gusto e l’odore sono delle caratteristiche dell’acqua, così come la sua torbidità e il residuo che rimane dopo l’evaporazione, che possono aiutare a comprendere al meglio che tipo di acqua abbiamo di fronte a noi.

ACQUA PER USO DOMESTICO: LE CARATTERISTICHE IMPOSTE DALLA LEGGE

Le acque per uso domestico italiane sono per più dell’85% di origine sotterranea e apportano quantità apprezzabili di alcuni minerali come ad esempio, calcio, magnesio, fluoro, ferro, manganese, zinco, iodio, selenio, zolfo, fosforo, potassio.

Tuttavia, può accadere che le acque provenienti da fonti sotterranee vengano miscelate con acque di fonti superficiali, che sono generalmente meno ricche di elementi minerali. Per questo motivo, la composizione dell’acqua di rubinetto può risultare instabile nel tempo.

A parte queste piccole variazioni, la legge impone che l’acqua per uso domestico debba rispettare alcuni parametri. Con la Direttiva 98/83/CE abbiamo assistito al primo caso di norma europea finalizzata a regolamentare le linee guida per attestare la potabilità dell’acqua per uso domestico.

La qualità dell’acqua è infatti connessa con la sua salubrità e pulizia, cioè con l’assenza di microrganismi e sostanze che in determinate quantità potrebbero essere pericolose per la salute.

Questa direttiva europea è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo 31/2001 che ha stabilito l’obbligo di controllare:

  • 2 parametri microbiologici dell’acqua (5 per le acque messe in vendita in bottiglia o in contenitori);
  • 28 parametri chimici (sostanze indesiderabili e tossiche con relativi limiti imperativi di concentrazione);
  • 21 indicatori di valori che non devono essere superati;
  • 2 parametri di radioattività.

pH, NITRATI E MINERALI NELL’ACQUA PER USO DOMESTICO

I controlli sulla qualità dell’acqua devono tenere come riferimento un pH compreso tra il 6,5 e l’8, considerando che il pH neutro si attesta intorno al valore di 7. Valori inferiori a questo range di riferimento indicano che l’acqua è acida, mentre valori superiori che l’acqua è alcalina o basica.

L’attenzione va rivolta anche ai nitrati nell’acqua che devono essere inferiori a 50 mg /l, poiché in caso contrario l’acqua non può essere considerata potabile. Anche il calcio e il magnesio devono rispettare certi limiti e non devono far sì che la durezza dell’acqua fuoriesca dal valore compreso tra i 15 ed i 50 gradi francesi.

Ovviamente, gli acquedotti e le società di distribuzione garantiscono che l’acqua sia sempre potabile per legge e sono responsabili della sua qualità fino al contatore dell’abitazione privata. Oltre questa soglia, eventuali impurità dipendono dalle condutture che permettono all’acqua di arrivare fino ai rubinetti. Garantire una corretta manutenzione di queste ultime per la salubrità dell’acqua è invece una responsabilità del proprietario dell’immobile.

 

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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