Stai valutando di acquistare un “depuratore di acqua per casa” per dire addio all’acqua in bottiglia? Innanzitutto, sappi che in questo caso dovresti orientarti verso un impianto di trattamento o affinaggio dell’acqua, dal momento che “depuratore” è un termine non corretto che non va usato quando si parla di impianti di trattamento domestico dell’acqua.
COME EVITARE LE TRUFFE COMMERCIALI
I CANALI TRAMITE CUI AVVENGONO LE TRUFFE
Non solo, in realtà non ce ne sarebbe alcun bisogno. Infatti, forse non sai che l’acqua presente nei rubinetti delle case italiane è potabile per legge. L’acqua potabile è infatti garantita dall’ente erogatore fino al contatore delle abitazioni. Da lì in avanti è il proprietario di casa che risponde di ciò che, tramite le condutture, arriva ai rubinetti di bagno e cucina.
Pertanto espressioni come “depuratori di acqua per casa”, quando utilizzate per vendere impianti di trattamento dell’acqua domestica, sono improprie e proibite per legge.
L’acqua degli acquedotti italiani è, a conti fatti, una delle più controllate al mondo. Non a caso circa il 73% degli italiani beve acqua del rubinetto e una buona parte di essi possiede un apparecchio domestico utile per il trattamento dell’acqua potabile, come, ad esempio:
- Filtri per il rubinetto;
- Impianti per l’osmosi inversa;
- Caraffe filtranti;
- Gasatori.
Questi sistemi di affinaggio vengono usati anche per migliorare il gusto dell’acqua domestica e ridurne, ad esempio, il contenuto salino e calcareo.
In altre parole, l’acqua dei nostri rubinetti è già potabile e sicura, ma con questi sistemi puoi renderla più gradevole e adatta a quelli che sono i tuoi gusti personali. Fai attenzione, quindi, a evitare le truffe che, purtroppo, sono ancora piuttosto frequenti.
Ecco cosa dovresti sapere al riguardo.
COME EVITARE LE TRUFFE COMMERCIALI
Sono diversi i settori commerciali in cui vengono segnalate truffe ai danni dei consumatori. Non fa eccezione quello degli impianti di trattamento dell’acqua domestica. I tentativi di frode possono avvenire per via telefonica, posta elettronica e appuntamenti di persona.
Le pratiche commerciali fraudolente presentano, generalmente, azioni e omissioni ingannevoli. Nel primo caso si tratta spesso di vendite che non riportano informazioni sul prodotto commercializzato rispondenti al vero. Nel secondo caso si tratta di omissioni riguardanti le caratteristiche specifiche del prodotto, con l’intento di indurre il consumatore a prendere una decisione d’acquisto basata su informazioni poco chiare.
In entrambe le circostanze il rischio è quello di acquistare prodotti inadeguati e talvolta del tutto inutili o potenzialmente dannosi per la salute.
Per difendersi dalle truffe commerciali, al buon senso bisogna affiancare delle pratiche che possono preservare il consumatore dai raggiri, come:
- Chiedere informazioni sull’azienda. Una società seria non ha motivo di nascondersi, di non comunicare i propri dati e da quale Autorità è stata autorizzata a vendere prodotti e servizi;
- Ottenere indicazioni precise sui costi. Un’azienda affidabile è in grado si illustrare al cliente ogni spesa inerente all’acquisto e la manutenzione di un impianto nero su bianco;
- Cercare informazioni sul web che riguardino prodotto e venditore e prestare attenzione alle recensioni;
- Proteggere i dati personali e non comunicare quelli sensibili laddove non esista un obbligo contrattuale;
- Leggere con attenzione contratto e clausole;
- Chiedere consiglio ad altri. Un confronto con amici, parenti e professionisti aiuterà a valutare l‘offerta con maggiore lucidità.
I CANALI TRAMITE CUI AVVENGONO LE TRUFFE
Le e-mail sono un modo veloce, semplice ed economico per comunicare su larga scala. Per questo motivo risultano essere anche il canale privilegiato per le pratiche di truffa online o di vendita fraudolenta. I cosiddetti attacchi di phishing sono diventati molto frequenti. Quando si ha il dubbio che la e-mail ricevuta sia una truffa, bisogna evitare di cliccare sui link e cestinare immediatamente il messaggio.
Stessa cosa vale per i messaggi di testo, ovvero gli SMS, che vengono utilizzati per inviare una vasta gamma di comunicazioni ingannevoli (come sconti o la vincita di premi e l’invito a cliccare su link specifici per ritirarli). In alcuni casi anche la sola risposta al mittente, per verificarne l’identità, può implicare un addebito economico sulla scheda telefonica o l’iscrizione automatica a un servizio di abbonamento mai richiesto.
Comunicazioni e vendite ingannevoli avvengono anche per via telefonica. Meglio diffidare dalle telefonate che arrivano da operatori stranieri o da quelle effettuate con sistemi di chiamata automatica. È sempre buona prassi chiedere l’identificativo del parlante, verificare il nome della società per cui dice di lavorare e il numero di telefono da cui si è stati contattati.
Infine, alcune truffe possono presentarsi sulla soglia della propria abitazione. In questi casi, è bene sapere che le aziende legittime sono autorizzate alla vendita porta a porta, ma devono prima identificarsi chiaramente al potenziale cliente e non hanno diritto di chiedere i dati sensibili di quest’ultimo.