Cos’è la durezza dell’acqua e quali sono i valori da monitorare?

Cos’è la durezza dell’acqua e quali sono i valori da monitorare?

In Italia, la maggior parte dell’acqua distribuita dai nostri acquedotti proviene da falde sotterranee naturalmente ricche di minerali come calcio e magnesio. La concentrazione di questi minerali varia significativamente in base alle caratteristiche geologiche delle fonti, determinando così se una risorsa idrica è più o meno dura, ovvero più o meno calcarea.
Per questo motivo, l’acqua che arriva nelle nostre abitazioni, scuole, ristoranti e uffici può presentare livelli diversi di durezza.
In questo articolo, vedremo cosa si intende esattamente per durezza dell’acqua, quali sono i valori di riferimento, come determinare se la propria risorsa idrica necessita di essere addolcita e quali sistemi possono essere utilizzati a questo scopo.

DUREZZA DELL’ACQUA E VALORI DI RIFERIMENTO
SOLUZIONI PER RIDURRE LA DUREZZA DELL’ACQUA

DUREZZA DELL’ACQUA E VALORI DI RIFERIMENTO

La durezza dell’acqua è determinata dalla concentrazione al suo interno di sali minerali, quali calcio (Ca^2+) e magnesio (Mg^2+), che si dissolvono naturalmente nell’acqua attraverso il terreno e le rocce. Il calcare è una sostanza che si forma quando l’acqua evapora o viene riscaldata, ed è per questo che si usa il termine “acqua calcarea” per indicare un’acqua dura.

In Italia, la durezza dell’acqua è classificata in quattro categorie, misurabili in gradi francesi (°f):

  • Quasi dolce (0-15 °f)
  • Mediamente dura (15-25 °f)
  • Dura (25-35 °f)
  • Molto dura (oltre 35 °f)

I valori raccomandati per l’acqua domestica variano tra 15 e 25 °f, anche se in alcune regioni questi valori possono superare i 35 °f.

L’acqua dura può rendere difficoltose alcune attività domestiche quotidiane. Le alte concentrazioni di minerali come calcio e magnesio possono lasciare residui visibili sulle stoviglie, rendendole opache e macchiate. Quando si lavano i vestiti, questi minerali possono ridurre l’efficacia dei detergenti, lasciando il bucato meno pulito e più rigido al tatto. Inoltre, il calcare può depositarsi sulla pelle, rendendola secca, e sui capelli, lasciandoli opachi e difficili da gestire.

Inoltre, il principale problema legato all’acqua dura è la formazione di calcare nelle tubature, nelle caldaie e in altri elettrodomestici, poiché può ridurre l’efficienza energetica, rincarare le bollette ed aggravare l’impatto ambientale.

Tuttavia, è importante chiarire che l’acqua dura non è pericolosa da bere. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’acqua ricca di calcare non è nociva per la salute e può essere bevuta senza rischi per l’organismo. 

Ma come misurare la durezza dell’acqua?

Le informazioni sulla qualità dell’acqua potabile, inclusa la sua durezza, vengono pubblicate periodicamente sui siti web dei comuni, dei gestori idrici locali e sulle bollette, e possono essere consultate facilmente dai consumatori.

Qualora si desideri valutare personalmente la durezza del proprio approvvigionamento idrico, è possibile effettuare una misurazione preliminare utilizzando strisce reattive o kit di analisi disponibili in commercio. 

Tuttavia, per un esame più approfondito e preciso, è consigliabile rivolgersi ad aziende specializzate nell’analisi e nel trattamento delle acque potabili. Solo i professionisti certificati hanno la competenza necessaria per condurre un’analisi idrica dettagliata, determinando con precisione la quantità di calcio e magnesio disciolti e proponendo soluzioni ottimali per affrontare efficacemente l’eccessiva durezza dell’acqua.

SOLUZIONI PER RIDURRE LA DUREZZA DELL’ACQUA

Oggi, per risolvere efficacemente il problema dell’acqua calcarea, esistono diversi tipi di impianti e sistemi di trattamento ad hoc.

Un esempio ben noto sono gli addolcitori, che utilizzano resine a scambio ionico per rimuovere calcio e magnesio dall’acqua, riducendone la durezza e i sedimenti di calcare. Solitamente installati vicino al contatore dell’acqua, assicurano un trattamento efficace per l’intera rete domestica.

Un’altra opzione è il condizionamento fisico, un tipo di impianto elettrofisico installato direttamente nelle condutture domestiche. Senza l’uso di prodotti chimici, questo sistema previene la formazione di incrostazioni calcaree, proteggendo gli impianti idrotermosanitari.

Un terzo approccio è il dosaggio chimico che, tramite una pompa dosatrice collegata a un serbatoio, rilascia sostanze antincrostanti e anticorrosive. Il dosaggio di questi prodotti nell’acqua aiuta a prevenire la formazione di calcare e la corrosione delle tubature.

Per approfondire tutte le soluzioni disponibili e migliorare la qualità del proprio approvvigionamento idrico, invitiamo i consumatori a visitare il sito dell’Associazione Aqua Italia, che da oltre 40 anni rappresenta aziende affidabili e dall’esperienza comprovata nel settore del trattamento delle acque primarie (non reflue) per uso civile, industriale e per piscine.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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