Perché devi evitare di bere acqua che sa di muffa

Perché devi evitare di bere acqua che sa di muffa

bere acqua che sa di muffa

In Italia l’acqua di acquedotto è tra le più sicure e di qualità al mondo. Essa è regolamentata per legge e, pertanto, sottoposta a controlli rigorosi per garantirne la potabilità e l’idoneità al consumo umano (fino ai contatori degli immobili). 

Tuttavia, può capitare di percepire un odore o un sapore anomalo, come quello di muffa. In questo specifico caso, è fondamentale evitare di bere acqua che sa di muffa per scongiurare qualsiasi rischio per la salute. Inoltre, è importante comprendere le cause per intervenire nel modo più appropriato. 

In questo articolo scopriamo perché l’acqua può avere odore o sapore di muffa, perché è opportuno non consumare la risorsa in queste condizioni e come risolvere tale problematica a livello domestico.

I PERICOLI DI BERE ACQUA CHE SA DI MUFFA: FUORI E DENTRO CASA
PERCHÉ L’ACQUA DI CASA PUÒ SAPERE DI MUFFA?

I PERICOLI DI BERE ACQUA CHE SA DI MUFFA: FUORI E DENTRO CASA

Quando siamo in viaggio o in campeggio, non sempre è facile conoscere l’origine e la qualità dell’acqua che consumiamo. Acque provenienti da sorgenti naturali o contenitori non adeguatamente mantenuti possono avere sapori insoliti, talvolta dovuti alla presenza di microrganismi o composti organici. Un esempio è rappresentato dalla geosmina, una sostanza prodotta da alghe e funghi, che può conferire all’acqua un odore terroso o di muffa.

Tuttavia, anche tra le mura domestiche potrebbe capitare di notare uno strano odore provenire dall’acqua dei propri rubinetti. Questo fenomeno può essere causato dalla proliferazione di batteri, come il pseudomonas, noti per crescere in ambienti umidi e stagnanti, o dalla presenza di biofilm nelle tubature. 

Nonostante certi microrganismi non rappresentino necessariamente un rischio immediato per la salute umana, bere acqua che sa di muffa potrebbe favorire sintomi gastrointestinali, come diarrea o mal di stomaco, e infezioni, specialmente nei soggetti più vulnerabili come bambini, anziani e persone immunocompromesse.

Pertanto, sia in assenza di informazioni precise sull’origine dell’acqua, sia nel caso in cui si conosca la fonte ma le sue caratteristiche organolettiche risultino alterate, è opportuno evitare il consumo.

PERCHÉ L’ACQUA DI CASA PUÒ SAPERE DI MUFFA?

Nonostante la sicurezza del rifornimento idrico potabile sia garantita dall’acquedotto fino ai contatori degli immobili, può capitare che, una volta all’interno delle abitazioni, l’acqua assuma odori o sapori sgradevoli. Questo fenomeno è spesso attribuibile a fattori legati al sistema idrico domestico, tra cui:

  • Tubature obsolete o danneggiate: materiali deteriorati possono favorire la formazione di biofilm batterici.
  • Serbatoi di accumulo sporchi: la mancata pulizia regolare può trasformarli in un ambiente ideale per la proliferazione di alghe e batteri.
  • Sistemi di filtrazione trascurati: filtri non sostituiti periodicamente possono accumulare residui organici, influenzando le caratteristiche dell’acqua.

Sebbene queste problematiche non compromettano inevitabilmente la sicurezza dell’acqua, possono alterarne le caratteristiche organolettiche, come il sapore o l’odore. Per prevenire e risolvere tali condizioni, ci sono alcune buone pratiche che ogni consumatore può mettere in atto:

  1. Manutenzione del sistema idrico domestico: effettuare controlli regolari delle tubature e dei serbatoi da parte di professionisti può aiutare a identificare tempestivamente eventuali criticità.
  2. Pulizia regolare dei serbatoi di accumulo: una manutenzione adeguata previene la formazione di alghe e batteri.
  3. Sostituzione dei filtri: cambiare i filtri degli impianti di trattamento dell’acqua con regolarità è fondamentale per mantenere il sistema efficiente ed evitare accumuli di residui.
  4. Analisi dell’acqua: eseguire test specifici consente di ottenere informazioni dettagliate sulla qualità dell’acqua domestica e sulla presenza di eventuali contaminanti. In base ai risultati, si potrà intervenire con soluzioni mirate, come la manutenzione del sistema idrico o l’installazione di dispositivi di trattamento dell’acqua potabile, tra cui filtri a carboni attivi o impianti di osmosi inversa.

Evitando di bere acqua che sa di muffa e adottando una corretta manutenzione, insieme all’esecuzione di analisi approfondite e all’uso di sistemi di trattamento adeguati, è possibile risolvere efficacemente il problema, senza incorrere in inconvenienti.

Un utile punto di riferimento per chi cerca informazioni e soluzioni in questo ambito è l’Associazione Aqua Italia che, in seno a ANIMA Confindustria, da anni opera nel settore e rappresenta aziende e professionisti specializzati nel trattamento delle acque primarie (non reflue).

 

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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