L’acqua del rubinetto è una risorsa preziosa, ma rappresenta anche una scelta ecologica e sostenibile per il consumo umano. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito a un crescente riconoscimento dell’importanza di ridurre l’uso di bottiglie di plastica, spingendo un numero sempre maggiore di consumatori a preferire l’acqua di rubinetto rispetto alle alternative confezionate.
Tuttavia, a volte, l’acqua di rubinetto può presentare un retrogusto metallico che, seppur non comprometta la qualità e la sicurezza della risorsa, la rende meno piacevole al palato. Questo fenomeno può influenzare negativamente l’esperienza del consumatore, che può dunque pensare di non avere alternative e di dover necessariamente ritornare all’acquisto di acqua imbottigliata.
Il sapore metallico dall’acqua di rubinetto può essere eliminato efficacemente attraverso l’identificazione dei fattori che l’hanno causato e l’implementazione di soluzioni mirate. Approfondiamo le principali cause del retrogusto metallico nell’acqua di rubinetto e le strategie più efficaci per eliminarlo.
PERCHÉ L’ACQUA HA UN RETROGUSTO METALLICO?
COME ELIMINARE IL RETROGUSTO METALLICO DALL’ACQUA
PERCHÉ L’ACQUA HA UN RETROGUSTO METALLICO?
L’acqua distribuita dagli acquedotti è conforme agli standard di sicurezza stabiliti fino al contatore di ogni edificio. Successivamente, nel tragitto dalle tubature fino ai punti di utilizzo, l’acqua può subire delle modificazioni che ne alterano il sapore, talvolta conferendole un retrogusto metallico.
Questo può derivare da diverse cause, spesso legate alla presenza di metalli o alle caratteristiche chimiche dell’acqua stessa.
La ragione più comune del sapore metallico dell’acqua è la presenza di residui di metalli come ferro, manganese, zinco e rame. Questi metalli possono finire nell’acqua a causa del deterioramento delle tubature, in particolare quelle più vecchie, come quelle in ferro che non hanno ricevuto alcun intervento di manutenzione per oltre 80 anni.
Con il passare del tempo, infatti, queste tubature tendono a corrodersi, rilasciando piccole quantità di metalli che conferiscono all’acqua un sapore metallico. Il problema si presenta con maggiore frequenza nei quartieri residenziali con infrastrutture idriche datate.
Un’altra possibile causa di questo fenomeno è legata al pH dell’acqua. Quando è particolarmente basso, l’acqua tende ad assumere un sapore ferroso o salino. Ciò accade perché l’acidità favorisce la dissoluzione dei metalli presenti nelle tubature. Verificare il pH dell’acqua può, quindi, può aiutare a identificare la causa del retrogusto metallico.
Tuttavia, va ricordato che il pH dell’acqua distribuita dai pubblici acquedotti è compreso tra 6,5 e 9,5, così come stabilito dal Decreto Legislativo 31/2001. Questo intervallo è stato stabilito per garantire che l’acqua sia sicura per il consumo umano e per le tubature, proteggendo così sia la salute delle persone che l’integrità delle infrastrutture idriche.
Dunque, anche nel caso in cui il retrogusto metallico dell’acqua sia dovuto ad un pH alterato, il problema è da ricercare nel sistema idrico domestico.
COME ELIMINARE IL RETROGUSTO METALLICO DALL’ACQUA
Per migliorare la qualità dell’acqua ed eliminarne il sapore metallico, sono disponibili diverse soluzioni.
La soluzione più invasiva, e indubbiamente costosa, consiste nella sostituzione delle tubature obsolete con materiali più sicuri e resistenti alla corrosione, come il PVC o l’acciaio inox. Questa operazione può essere necessaria soprattutto in abitazioni o edifici molto vecchi, dove le tubature in ferro o rame presentano segni evidenti di usura.
Parallelamente, la manutenzione regolare del sistema idrico domestico è fondamentale per prevenire l’accumulo di sedimenti e minerali che possono contribuire al sapore metallico. La pulizia periodica e l’ispezione delle tubature possono significativamente ridurre la probabilità di sviluppo di questo problema.
Una strategia più comune consiste nell’installazione di impianti di trattamento e affinaggio dell’acqua specifici per la rimozione dei metalli pesanti. Questi sistemi utilizzano filtri per l’acqua potabile in grado di trattenere le particelle metalliche e impedire che finiscano nella risorsa idrica che sgorga dal rubinetto. I filtri ai carboni attivi, in particolare, consentono anche di migliorare l’odore dell’acqua, rendendolo neutro.
Rivolgendosi ad esperti del settore, come quelli rappresentati dall’Associazione Acqua Italia, in seno ad ANIMA di Confindustria, è possibile identificare l’impianto di trattamento dell’acqua più idoneo alle proprie esigenze.
Attraverso una comprensione approfondita delle cause e l’adozione di soluzioni appropriate, è possibile garantire che l’acqua di rubinetto sia più leggera e gradevole al gusto, contribuendo così a un utilizzo più sostenibile e soddisfacente di questa risorsa vitale.