Cos’è e come si usa il sale per addolcitori dell’acqua

Cos’è e come si usa il sale per addolcitori dell’acqua

sale per addolcitore

L’acqua del rubinetto, pur essendo potabile fino al punto di consegna garantito dall’ente erogatore secondo il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n. 18, può contenere concentrazioni elevate di calcio e magnesio una volta entrata nell’impianto domestico o aziendale. Questa condizione è comunemente definita “acqua dura” e, nel tempo, può essere responsabile di danni agli elettrodomestici che utilizzano acqua sanitaria, generando incrostazioni e riducendo l’efficienza degli impianti. 

Una delle soluzioni più efficaci per ridurre la durezza dell’acqua è l’impiego di un addolcitore d’acqua. In questo sistema, un elemento chiave è il sale per addolcitori, spesso sottovalutato ma essenziale per la corretta rigenerazione delle resine dell’impianto.

In questo articolo analizzeremo cosa sia esattamente il sale per addolcitori e come utilizzarlo correttamente per garantire la massima efficacia del trattamento dell’acqua.

CHE COS’È IL SALE PER ADDOLCITORE
COME SI USA IL SALE PER ADDOLCITORE

CHE COS’È IL SALE PER ADDOLCITORE

Il sale per addolcitore non va confuso con il sale da cucina, né per composizione né per destinazione d’uso. Si tratta infatti di cloruro di sodio (NaCl) altamente puro, specificamente destinato a favorire il funzionamento degli impianti di affinaggio che utilizzano il principio dello scambio ionico.

Il cuore di un impianto di questo tipo è costituito da un letto di resine a scambio cationico che trattengono gli ioni calcio e magnesio, responsabili della durezza dell’acqua, rilasciando in cambio ioni sodio. Questo scambio avviene quando l’acqua attraversa il letto di resina, rendendo la risorsa idrica più dolce, quindi meno soggetta alla formazione di calcare.

Con l’utilizzo continuo, tuttavia, le resine si saturano e non sono più in grado di scambiare efficacemente gli ioni. È in questa fase che entra in gioco il sale per addolcitore. Inserito in un serbatoio dedicato (tino salamoia), viene disciolto per creare una soluzione satura di cloruro di sodio – la cosiddetta salamoia – che viene poi utilizzata per rigenerare la resina. In pratica, la salamoia lava il letto di resina, eliminando gli ioni calcio e magnesio accumulati e ripristinando la capacità di scambio.

Il sale per addolcitori è disponibile in diverse forme, tra cui cristalli, blocchi, grani e pastiglie. Quest’ultime sono le più diffuse per via della loro praticità, facilità di dosaggio e buona solubilità. È fondamentale che il prodotto sia di alta qualità e contenga una percentuale di NaCl pari o superiore al 99,6%. Solo in questo modo si evita l’introduzione di impurità che potrebbero compromettere l’efficienza dell’impianto o causare danni nel lungo periodo.

COME SI USA IL SALE PER ADDOLCITORE

L’utilizzo corretto del sale per addolcitori è altrettanto importante quanto la scelta del prodotto. Il suo impiego si articola in una serie di accorgimenti tecnici semplici ma fondamentali per assicurare il funzionamento ottimale dell’impianto.

Il sale va inserito nell’apposito serbatoio dell’impianto, mantenendo il livello sempre intorno alla metà dell’altezza del tino. In questo modo si garantisce che la soluzione salina formata sia sempre sufficientemente concentrata per effettuare una rigenerazione efficace. L’addolcitore, in genere, è programmato per attivare automaticamente i cicli di rigenerazione secondo il volume di acqua trattata o un intervallo di tempo predefinito. Ogni rigenerazione consuma una certa quantità di sale, motivo per cui è importante verificare periodicamente il livello presente nel tino.

Altro aspetto rilevante è la pulizia del serbatoio del sale. Residui, sabbia, incrostazioni o sale agglomerato possono compromettere la formazione della salamoia o addirittura causare problemi agli addolcitori. Per prevenire questi rischi, è consigliabile effettuare periodicamente un risciacquo del serbatoio con acqua pulita. 

Il sale deve essere conservato in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di umidità che potrebbero alterarne le proprietà chimiche. L’assorbimento di umidità può portare alla formazione di blocchi compatti difficili da sciogliere, compromettendo la qualità della salamoia prodotta.

Infine, è opportuno ricordare che la frequenza con cui il sale va reintegrato dipende da molteplici fattori: il volume d’acqua trattata giornalmente, la durezza iniziale della risorsa idrica, la capacità dell’impianto e l’efficienza del sistema di rigenerazione. Per questo motivo è consigliabile seguire le indicazioni tecniche del produttore del proprio impianto e monitorare con regolarità l’effettivo consumo di sale.

Per individuare il sale per addolcitore più adatto alle proprie esigenze è possibile rivolgersi ai produttori rappresentati dall’Associazione Aqua Italia, che da oltre oltre 40 anni, rappresenta i costruttori di impianti, accessori, componenti e prodotti per il trattamento delle acque primarie, offrendo supporto tecnico e garanzia di qualità.

 

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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