Perché è scorretto parlare di depurazione dell’acqua potabile?

Perché è scorretto parlare di depurazione dell’acqua potabile?

Nel percorso verso scelte più sostenibili e consapevoli, talvolta ci troviamo immersi in un mare di incertezze, specialmente quando si tratta della nostra risorsa più vitale: l’acqua.

L’acqua che fluisce dai nostri rubinetti è buona, potabile e sicura da bere. Essere informati costituisce il primo passo per sfatare equivoci e falsi miti che, ancora oggi, spingono molte persone a preferire l’acqua minerale in bottiglia a dispetto di una risorsa sicura e a km 0, come l’acqua del rubinetto.

Nonostante l’acqua potabile di casa sia adatta al consumo, in alcune circostanze potrebbe presentare caratteristiche organolettiche poco gradevoli. A questo proposito, per rendere l’esperienza di consumo più piacevole, è possibile trattare la propria risorsa idrica mediante l’installazione di specifici sistemi di affinamento domestico.

Ma attenzione, nel contesto dei sistemi utilizzati per migliorare le caratteristiche organolettiche dell’acqua potabile l’uso del termine “depurazione” risulta inappropriato. Nei prossimi paragrafi, spiegheremo il perché e daremo dei riferimenti utili ai cittadini che desiderano conoscere ogni aspetto dell’acqua potabile pubblica.

DEPURAZIONE ACQUA POTABILE: NO GRAZIE!
ACQUA POTABILE PUBBLICA: INFORMAZIONI ACCESSIBILI E COMUNICAZIONE EFFICACE

DEPURAZIONE ACQUA POTABILE: NO GRAZIE!

In Italia, la fiducia nell’acqua del rubinetto sembra ancora parzialmente incerta. Eppure, in pochi sanno che essa è sempre stata soggetta a controlli ancora più rigorosi rispetto a quelli effettuati sulle acque minerali in bottiglia.

Attualmente, il percorso dell’acqua potabile è attentamente gestito e monitorato in base alla Direttiva Europea 2020/2184, nota come Drinking Water Directive (DWD): prelevata dalle sorgenti subisce trattamenti mirati e attraversa la rete di acquedotti pubblici, superando rigorosi controlli nel rispetto dei parametri di legge (microbiologici, chimici e indicatori) fino al contatore delle abitazioni.

L’acqua fornita quotidianamente dagli acquedotti locali è potabile e considerata tale fino al suo utilizzo. Solo dopo essere stata consumata diventa acqua reflua e viene trasportata attraverso il sistema fognario agli impianti di depurazione.

La depurazione è un processo che serve a riportare le acque reflue entro determinati limiti e valori di sicurezza prima del loro riversamento in ambiente, come ad esempio un bacino idrico. Senza addentrarci troppo nei dettagli legislativi, vale la pena menzionare la Legge Merli del 1976, che rappresenta il primo obbligo ufficiale di trattamento delle acque reflue – provenienti da insediamenti produttivi o civili – .

Ecco perché è scorretto parlare di depurazione dell’acqua quando, in ambito domestico, la risorsa idrica fornita dagli acquedotti è già sicura nonostante possa presentare alterazioni esclusivamente organolettiche che non inficiano la qualità dell’acqua.

In tali circostanze, è possibile migliorare gli aspetti relativi a colore, sapore, odore e durezza della risorsa idrica domestica mediante l’utilizzo di specifici sistemi di trattamento e affinaggio dell’acqua potabile, quali ad esempio: filtri per il rubinetto, impianti per l’osmosi inversa, caraffe filtranti e gasatori. In questo modo sarà possibile migliorare e personalizzare l’acqua domestica, assicurando un’esperienza di consumo maggiormente piacevole e appagante.

ACQUA POTABILE PUBBLICA: INFORMAZIONI ACCESSIBILI E COMUNICAZIONE EFFICACE

Oggi, ciascun cittadino può facilmente accedere alle caratteristiche relative all’acqua distribuita nella propria zona di interesse.

La direttiva UE, citata in precedenza, ha intensificato gli sforzi per rendere chiare e accessibili ai consumatori le informazioni sull’acqua potabile, richiedendo ai fornitori di condividere dati sia attraverso canali digitali, come pubblicazioni online, sia in modalità più diretta, come nella bolletta.

In aggiunta, nel 2024 verrà realizzata la piattaforma AnTeA (Anagrafe Territoriale dinamica delle Acque potabili), un sistema informativo centralizzato. Questo strumento condividerà dati sanitari e ambientali sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, favorendo una comunicazione più diretta tra le autorità, gli operatori del settore e, non da ultimo, il pubblico.

Nelle relazioni tra gestore idrico, autorità pubbliche e consumatori, la comunicazione svolge un ruolo cruciale per fornire informazioni complete e tempestive sull’acqua distribuita dai gestori idrici, promuovendone così un uso consapevole e sereno.

Educare i cittadini alla conoscenza dell’acqua domestica, al suo corretto uso e consumo, aiuta inoltre a promuovere un approccio più green ed economico

Da oltre 40 anni, Associazione Aqua Italia, Federata ad ANIMA – Confindustria, si propone di sostenere iniziative di informazione e divulgazione della cultura dell’acqua e delle tecnologie per il suo trattamento attraverso convegni, manuali, video, pubblicazioni social e attività di ufficio stampa rivolte sia agli operatori di settore che al grande pubblico.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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