Iniziativa case dell’acqua: come funziona e come partecipare?

Iniziativa case dell’acqua: come funziona e come partecipare?

L’iniziativa delle case dell’acqua non solo promuove l’uso dell’acqua “a Km 0”, ma agisce anche come motore per un utilizzo più responsabile delle risorse idriche. Integrata nel Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti dal Ministero dell’Ambiente, questa strategia mira a ridurre la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica e le emissioni di CO2.

Oltre ai suoi innegabili vantaggi ambientali, questi sistemi di trattamento e distribuzione dell’acqua possono giocare un ruolo cruciale anche in situazioni di emergenza idrica, fornendo un’alternativa sicura e sostenibile per l’approvvigionamento di acqua potabile.

Esamineremo di seguito l’essenza dell’iniziativa: come funziona la casa dell’acqua e come ognuno di noi può partecipare attivamente per promuovere una gestione green delle risorse idriche, contribuendo così a un mondo più eco-compatibile.

COME FUNZIONANO LE CASE DELL’ACQUA?
COME PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA CASA DELL’ACQUA?

COME FUNZIONANO LE CASE DELL’ACQUA?

Le case dell’acqua, conosciute anche come chioschi, sono distributori automatici di acqua potabile collegati direttamente all’acquedotto locale. Sono installati in spazi pubblici aperti come piazze cittadine, parchi, mercati all’aperto e stazioni.

All’interno di questi distributori sono presenti sistemi di trattamento dell’acqua potabile che ne migliorano ulteriormente le caratteristiche organolettiche, eliminando eventuali sapori e odori di cloro e microparticelle in sospensione. L’acqua viene infatti microfiltrata, refrigerata e può essere erogata sia in versione naturale che gasata.

Gestiti principalmente dai comuni e da alcune aziende private, le case dell’acqua devono rispettare rigorose normative igienico-sanitarie per garantire la sicurezza e la qualità della bevanda. Questo avviene tramite l’adozione di Piani di Autocontrollo e il rispetto del Regolamento CE 852/2004.

I chioschi sono ormai una presenza diffusa in molti comuni italiani, offrendo un accesso continuo 24 ore su 24 senza alcun costo o, in alcuni casi, a un prezzo estremamente accessibile. Mediamente si spendono 2 o 3 centesimi al litro per l’acqua naturale e 5 o 6 centesimi per quella frizzante, prezzi nettamente inferiori rispetto alle acque minerali in bottiglia.

Il pagamento può essere effettuato inserendo direttamente monete nel distributore o utilizzando una tessera ricaricabile dedicata. Questa tessera può essere ottenuta presso l’amministrazione comunale in cui è installata la struttura o presso un’attività commerciale generalmente situata nelle vicinanze della casa dell’acqua.

Va comunque sottolineato che in molti paesi e città l’erogazione d’acqua dai chioschi è completamente gratuita, talvolta richiedendo solo l’uso della tessera sanitaria per il prelievo.

COME PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA CASA DELL’ACQUA?

Le amministrazioni comunali, insieme alle autorità ambientali e alle aziende di gestione dei rifiuti e del servizio idrico (come, ad esempio, Gruppo CAP e ACEA) stanno promuovendo attivamente l’utilizzo delle case dell’acqua per incoraggiare pratiche di consumo più convenienti ed ecologiche.

Questa iniziativa mira a fornire un servizio a chilometro zero ed economico a tutti i cittadini, contribuendo contemporaneamente alla sensibilizzazione della comunità verso un consumo più sostenibile delle risorse idriche.

Gestite sia da comuni che da aziende private, le case dell’acqua coinvolgono attivamente tutti gli enti interessati a promuovere il rispetto dell’ambiente come parte integrante della loro missione operativa. Oltre ai benefici ambientali, per ogni centro abitato si registrano vantaggi sociali derivanti dalla riqualificazione urbana e naturalistica degli spazi pubblici coinvolti, trasformandoli in luoghi più accoglienti e attrattivi per l’intera comunità.

Per individuare le case dell’acqua presenti nella propria città o nella zona circostante, è possibile contattare direttamente l’amministrazione comunale o consultare i siti web locali. Questo permette di conoscere la loro posizione e le modalità di accesso, facilitando così l’adozione di questo servizio sostenibile nel quotidiano.

Gli enti che desiderano partecipare all’iniziativa devono seguire le procedure vigenti che includono varie fasi. Ad esempio, i comuni devono presentare il progetto, indire bandi pubblici o gare d’appalto e raccogliere le autorizzazioni e i finanziamenti necessari per la sua realizzazione.

Ogni cittadino può contribuire all’espansione dell’iniziativa casa dell’acqua privilegiando il consumo di acqua pubblica erogata da questi sistemi anziché acquistarla in bottiglia. È consigliabile, a tal proposito, utilizzare bottiglie di vetro per evitare l’uso della plastica e non riempire troppe bottiglie per famiglia: meglio poche e più frequenti (come 6 bottiglie in vetro da due litri l’una).

Da oltre 40 anni, l’Associazione Aqua Italia in seno alla Federazione ANIMA di Confindustria, si dedica alla promozione di una cultura dell’acqua volta al risparmio di questa preziosa risorsa e alla riduzione degli sprechi energetici. Inoltre, propone servizi e impianti per il trattamento delle acque primarie, contribuendo così alla tutela dell’ambiente e alla diffusione di pratiche sostenibili.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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