Cosa succede se bevi acqua non potabile?

Cosa succede se bevi acqua non potabile?

Hai mai riflettuto sulle conseguenze di bere acqua potenzialmente non sicura? Anche se quella fornita dagli acquedotti italiani è buona e sicura da bere, è bene comprendere i pericoli legati all’assunzione di acqua non potabile. 

Oggi, dunque, scopriremo cosa si intende per “acqua non potabile” e discuteremo i potenziali rischi per la salute associati al suo consumo.

Infine, accenneremo alle principali normative vigenti stabilite dall’Unione Europea e dal Ministero della Salute italiano, al fine di garantire una fornitura d’acqua pubblica sicura e di qualità per tutti i cittadini.

COS’È L’ACQUA NON POTABILE
COSA RISCHI BEVENDO ACQUA NON POTABILE
LA NORMATIVA PER L’ACQUA POTABILE IN EUROPA E ITALIA

COS’È L’ACQUA NON POTABILE

L’acqua non potabile è una risorsa idrica che contiene una varietà e quantità di contaminanti o agenti patogeni considerati dannosi per la salute umana, i quali possono derivare da diverse fonti e presentare una natura eterogenea. 

Tra i principali contaminanti vi sono batteri, virus, parassiti (come legionella, salmonella, escherichia coli, virus dell’epatite A) e sostanze chimiche inquinanti quali rifiuti industriali, agricoli e scarichi urbani. Anche la presenza di metalli pesanti in elevata quantità come ad esempio cadmio, cromo, piombo, arsenico e mercurio, può rendere inadatta al consumo una specifica risorsa idrica.

Dunque le acque al loro stato naturale, come quelle di fiumi, laghi, stagni e talvolta persino quelle derivate da fonti sotterranee, possono risultare non sicure da bere se prima non vengono sottoposte a specifici trattamenti.

Alcune peculiarità come torbidità, odori sgradevoli, gusto anomalo o consistenza strana e viscosa possono suggerire la non potabilità dell’acqua. Tuttavia, sebbene esistano differenze rilevabili tra l’acqua potabile e quella non potabile, sia a livello fisico che organolettico, tali caratteristiche possono non essere sempre evidenti agli occhi dei consumatori. 

La sicurezza definitiva della potabilità dell’acqua, infatti, può essere garantita solo attraverso analisi chimiche e microbiologiche specifiche, come stabilito dalla normativa vigente che esporremo in seguito.

Ma nello specifico, cosa succede se bevi acqua non potabile, involontariamente?

COSA RISCHI BEVENDO ACQUA NON POTABILE

Le conseguenze dell’assunzione di acqua non potabile possono mettere a rischio la nostra salute, manifestandosi attraverso una serie di sintomi e problemi che variano in gravità. 

Tra queste, le malattie gastrointestinali sono tra le più comuni, caratterizzate da sintomi come diarrea, vomito, nausea e infezioni che possono causare febbre e dolori. Queste condizioni spesso sono il risultato della presenza di batteri, virus o parassiti nell’acqua contaminata. Inoltre, l’eventuale presenza di sostanze chimiche inquinanti può provocare avvelenamento e danneggiare gli organi interni, con il rischio, sebbene raro, di sviluppare problemi di salute a lungo termine.

Oltre ai pericoli direttamente connessi all’ingestione di acqua non potabile, il suo utilizzo in cucina, per l’igiene personale o per attività ricreative può avere ulteriori conseguenze:

  • in cucina: usare acqua non potabile per la preparazione e la cottura degli alimenti può contaminarli con agenti patogeni o sostanze chimiche dannose.
  • per l’igiene personale: lavarsi con acqua non potabile aumenta il rischio di infezioni e l’eventualità di ingerirla accidentalmente.
  • per attività ricreative: fare il bagno in acque non potabili può causare infezioni e irritazioni cutanee. È importante notare che le zone di balneazione non sicure sono generalmente segnalate con appositi cartelli.

Le categorie più vulnerabili, come i bambini piccoli, gli anziani e le persone con un sistema immunitario compromesso, sono particolarmente suscettibili ai rischi connessi all’acqua non potabile. Nei loro casi, i sintomi possono manifestarsi in forme più gravi e le complicazioni possono insorgere più rapidamente, richiedendo un’attenzione immediata e cure appropriate.

LA NORMATIVA PER L’ACQUA POTABILE IN EUROPA E ITALIA

È importante sottolineare che l’acqua distribuita dal sistema acquedottistico nazionale è soggetta a normative sanitarie e ambientali rigorose, che ne assicurano la qualità e l’idoneità per il consumo umano.

I Gestori idrici e le ASL italiane sottopongono l’acqua prelevata in natura a specifiche analisi e, quando necessario, a processi di disinfezione e potabilizzazione prima di effettuare la distribuzione tramite il sistema acquedottistico alle abitazioni, agli edifici pubblici e privati.

A questo proposito, va ricordato che l’Unione Europea ha istituito standard di riferimento precisi per la qualità dell’acqua destinata al consumo umano, attraverso la Direttiva conosciuta come  Drinking Water Directive, che tutti i Paesi membri sono tenuti a seguire.

In Italia, in linea con le direttive europee, il Decreto Legislativo n.18 del 23 febbraio 2023 definisce le direttive di qualità per l’acqua potabile, assicurando un quadro normativo chiaro e completo per il controllo e la gestione delle risorse idriche nazionali.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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