Nell’acqua potabile può esserci presenza di cloro?

Nell’acqua potabile può esserci presenza di cloro?

L’acqua potabile è essenziale per la vita umana e, proprio per questo motivo, la sua sicurezza è una preoccupazione primaria degli Enti che la distribuiscono a tutti i cittadini e consumatori. Al fine di garantirne la salubrità, l’acqua pubblica viene quindi addizionata con sostanze in grado di annullare il rischio di contaminazioni batteriche. 

Tra queste, il cloro è uno degli elementi sempre presenti e, talvolta, può accadere che l’acqua di rubinetto sappia di cloro

A tal proposito, molti si chiedono se la presenza di cloro nell’acqua potabile possa costituire un rischio per la salute o se sia un componente comune del processo di trattamento dell’acqua innocuo per l’uomo. 

Esaminiamo da vicino questo argomento, affrontando la questione della presenza di cloro nell’acqua potabile, le ragioni del suo impiego e la situazione specifica dell’acqua potabile in Italia.

ACQUA POTABILE IN ITALIA: BONTÀ E SICUREZZA
PERCHÉ IL CLORO È PRESENTE NELL’ACQUA POTABILE?
COME ELIMINARE L’ODORE E IL SAPORE DI CLORO DALL’ACQUA DEL RUBINETTO

ACQUA POTABILE IN ITALIA: BONTÀ E SICUREZZA

In Italia, l’acqua potabile è soggetta a rigidi controlli di qualità stabiliti dalle autorità sanitarie nazionali e locali. Il Decreto Legislativo n.18 del 23/02/2023, recependo la direttiva europea sulla qualità dell’acqua potabile, stabilisce i parametri di qualità/sicurezza e i controlli che devono essere rispettati per garantire che l’acqua fornita ai cittadini sia sicura e salubre per il consumo umano.

Consumare acqua del rubinetto, ad oggi, rappresenta un’opzione economica e sostenibile. Inoltre si tratta di una fonte idrica di ottima qualità e sicura da bere.

I risultati dei controlli effettuati sulla qualità dell’acqua potabile sono resi pubblici dalle aziende di distribuzione idrica e sono facilmente accessibili ai consumatori. Questi dati dimostrano come l’acqua potabile in Italia sia sottoposta a rigorosi processi di trattamento e monitoraggio per garantire la sua sicurezza e qualità.

Tra i vari processi utilizzati per garantire la qualità dell’acqua d’acquedotto, l’uso di cloro per la sua disinfezione è una pratica molto diffusa. A questo punto, la domanda che in molti si pongono è se l’acqua di rubinetto che sa di cloro sia ancora sicura da bere. Vediamo di fare chiarezza.

PERCHÉ IL CLORO È PRESENTE NELL’ACQUA POTABILE?

Il cloro è uno dei principali disinfettanti utilizzati nel trattamento dell’acqua potabile in tutto il mondo. Viene aggiunto all’acqua, quando necessario, allo scopo di eliminare batteri (come enterococchi ed escherichia coli), virus (come la legionella) e altri microrganismi patogeni che potrebbero essere presenti nell’approvvigionamento idrico. 

Questa pratica, conosciuta come clorazione, è una procedura ampiamente adottata e regolamentata per garantire la sicurezza microbiologica dell’acqua che consumiamo.

La clorazione si dimostra efficace nel prevenire la diffusione di malattie idriche, quali il colera, la dissenteria e la salmonellosi. Il cloro agisce distruggendo le pareti cellulari dei microrganismi patogeni, neutralizzandone così la capacità di causare malattie.

È importante sottolineare che bere acqua con tracce di cloro non comporta rischi per la salute, poiché quello utilizzato nel trattamento delle risorse idriche è presente in quantità molto basse. Il cloro è tossico solo in concentrazioni estremamente elevate, ma la sua presenza per la disinfezione dell’acqua potabile rispetta precisi limiti stabiliti dalla normativa vigente.

In particolare, il limite massimo consigliato è di 0,25 mg/l, il quale può essere aumentato a 0,70 mg/l se si utilizza un metodo di disinfezione che genera il diossido di cloro.

Invero, le uniche controindicazioni del cloro usato per la disinfezione dell’acqua potabile riguardano l’odore e il sapore: l’acqua di rete che presenta un forte odore o sapore di cloro può risultare sgradevole da bere. In questi casi, la percezione del gusto o dell’odore può spingere alcune persone a preferire l’acqua in bottiglia a quella di rubinetto.

Fortunatamente, esistono diverse soluzioni per ovviare a questo fastidioso inconveniente!

COME ELIMINARE L’ODORE E IL SAPORE DI CLORO DALL’ACQUA DEL RUBINETTO

Per quanto ridotta, la presenza del cloro nell’acqua del rubinetto può impattare negativamente sulle caratteristiche organolettiche della risorsa idrica domestica. Tuttavia, oggi è possibile eliminare le tracce di cloro in modo semplice ed efficace mediante l’utilizzo di appositi sistemi per il trattamento dell’acqua potabile.

Oltre alle ben note caraffe filtranti, sul mercato sono disponibili diverse tipologie di sistemi di affinaggio dell’acqua progettati per risolvere il fastidioso problema del cloro e dei suoi derivati, oltre che per affrontare l’eventuale presenza di sostanze solide in sospensione nell’acqua. Questi sistemi agiscono principalmente attraverso tre meccanismi di filtrazione, i quali comprendono: microfiltrazione, ultrafiltrazione e osmosi inversa.

A tutela del consumatore, quando si valuta l’acquisto di un sistema di trattamento dell’acqua domestica, è consigliabile rivolgersi esclusivamente ad aziende specializzate e con un’esperienza comprovata nel settore.

Per saperne di più sulla qualità della tua acqua di casa e sulle soluzioni per modificarne le caratteristiche organolettiche, consulta il sito di Aqua Italia, l’associazione costruttori di impianti di trattamento delle acque primarie in seno ad ANIMA – Confindustria.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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