Analisi acqua potabile: dove e perché farle

Analisi acqua potabile: dove e perché farle

Quando parliamo di acqua potabile, ci riferiamo principalmente all’acqua del rubinetto che utilizziamo quotidianamente nelle nostre abitazioni. Questo bene prezioso, essenziale per la vita, deve rispettare rigorosi standard di qualità e sicurezza per essere adatto al consumo umano.

In Italia, la qualità dell’acqua potabile è regolamentata dal Decreto Legislativo n.18 del 23 febbraio 2023, che recepisce la Direttiva UE nota come Drinking Water Directive. Il rifornimento idrico pubblico è quindi soggetto a rigorosi controlli, che includono l’analisi di 53 parametri (microbiologici, chimici e indicatori) fino al contatore delle abitazioni. Tali controlli vengono effettuati almeno cinque volte all’anno dai Gestori del servizio idrico e dalle Aziende Sanitarie Locali.

Tuttavia, anche se la nostra acqua di rete è sicura e di ottima qualità, potrebbe essere soggetta a variazioni organolettiche o chimico-fisiche durante il tragitto che va dal contatore dell’edificio fino al punto d’uso. In tali circostanze, la responsabilità per eventuali modifiche sulla qualità della risorsa idrica domestica ricade sul gestore dell’edificio.

È quindi utile, per i consumatori, sapere perché possono verificarsi tali variazioni, quando e a chi rivolgersi per effettuare un’analisi dell’acqua potabile di casa.

PERCHÉ E QUANDO ANALIZZARE LA PROPRIA ACQUA POTABILE DI CASA
A CHI RIVOLGERSI PER FARE LE ANALISI DELL’ACQUA POTABILE

PERCHÉ E QUANDO ANALIZZARE LA PROPRIA ACQUA POTABILE DI CASA

Come accennato, nonostante i controlli ufficiali effettuati dai Gestori del servizio idrico e dalle ASL, possono presentarsi circostanze in cui sia necessario far analizzare la propria acqua potabile domestica.

Ad esempio, se si rilevano cambiamenti nel gusto, nell’odore o nel colore dell’acqua, potrebbe essere un segnale di contaminazione. Un sapore metallico o amaro, un odore sgradevole o un colore insolito possono indicare la presenza di agenti inquinanti. Ma cosa può causare tutto ciò?

Ecco alcune delle possibili cause:

  • Età e materiale delle tubature domestiche: le vecchie tubature in piombo possono rilasciare metalli pesanti nell’acqua, mentre quelle in ferro o acciaio zincato possono corrodersi, introducendo ruggine e altri metalli. Se la propria abitazione ha tubature datate, è consigliabile effettuare analisi periodiche per monitorare la qualità dell’acqua e intervenire tempestivamente in caso di contaminazione.
  • Nuove fonti di approvvigionamento o lavori di ristrutturazione: se ci si è recentemente collegati a una nuova fonte di approvvigionamento idrico o si sono effettuati importanti lavori di ristrutturazione sull’immobile, potrebbe essere necessario un controllo. I residui di materiali da costruzione o i sedimenti possono essere trascinati nell’acqua, alterandone temporaneamente le caratteristiche fisiche e organolettiche. Un controllo dell’acqua potabile permetterà di assicurarsi che tali alterazioni siano normali e temporanee.
  • Eventi particolari: in caso di inondazioni, incidenti industriali o altre emergenze ambientali, è consigliabile far analizzare il proprio rifornimento d’acqua. Anche se questi eventi sono rari e i gestori idrici intervengono prontamente per garantire un approvvigionamento sicuro, se l’acqua del rubinetto continua a presentare alterazioni nel gusto, odore o colore, è opportuno segnalare il problema alle autorità competenti e, in aggiunta, far analizzare la risorsa domestica per scongiurare ogni rischio.

Infine, è importante ricordare che l’uso di specifici sistemi di trattamento dell’acqua potabile, come addolcitori, filtri a carboni attivi, osmosi inversa o lampade UV, non esonera i consumatori dall’effettuare un monitoraggio della propria risorsa idrica qualora si notassero alterazioni particolari.

Questi sistemi sono infatti progettati per migliorare specifiche caratteristiche dell’acqua già potabile, personalizzandola secondo le preferenze individuali. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che non sono adatti all’affinaggio di un’acqua non potabile. Inoltre richiedono una manutenzione regolare per garantirne il corretto funzionamento ed evitare che diventino essi stessi fonti di contaminazione.

A CHI RIVOLGERSI PER FARE LE ANALISI DELL’ACQUA POTABILE

Per coloro che desiderano conoscere la qualità dell’acqua utilizzata quotidianamente, esistono diverse opzioni per analizzare la risorsa, tra cui laboratori di analisi accreditati e kit fai da te per l’autocontrollo. Tuttavia, rivolgersi a professionisti è sempre la scelta migliore.

I laboratori accreditati per l’analisi delle acque utilizzano test e saggi analitici conformi alla normativa vigente, monitorando tutti i parametri microbiologici, chimici e indicatori richiesti dalla legge. 

Grazie alla competenza di tecnici specializzati, è possibile effettuare un’analisi sicura e approfondita dell’approvvigionamento idrico domestico. Solitamente, il prelievo dell’acqua avviene tramite provette sterili e il campione viene poi analizzato in laboratorio attraverso l’utilizzo di metodologie e strumenti specifici.

Nel caso in cui si desideri effettuare un’analisi dell’acqua potabile del proprio immobile ma non si sappia a chi fare riferimento, i consumatori possono rivolgersi alle aziende che fanno parte dell’Associazione Aqua Italia

Quest’ultima, con oltre 40 anni di esperienza, rappresenta una vasta rete di professionisti e Imprese italiane specializzate nella produzione di impianti e sistemi per il controllo e trattamento delle acque primarie per uso civile e industriale.

Lo sapevi che

Il 73%
degli Italiani

beve acqua
dal rubinetto

440litri
d’acqua consumata

al giorno da una
famiglia di 2 persone

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