Negli ultimi anni, si sono diffuse alcune preoccupazioni riguardo i filtri ai carboni attivi utilizzati nel trattamento dell’acqua potabile. Tra queste, una delle più comuni è la convinzione che questi sistemi possano essere cancerogeni.
Ma questa paura è fondata? Di seguito approfondiremo l’argomento, vedremo cosa sono questi sistemi di trattamento dell’acqua, come funzionano e se il filtro a carboni attivi è cancerogeno oppure non comporta rischi per la salute delle persone.
FILTRO A CARBONI ATTIVI: DI COSA SI TRATTA?
SALUTE: I FILTRI AI CARBONI ATTIVI SONO CANCEROGENI?
IL RUOLO DELLA CORRETTA GESTIONE DEI FILTRI A CARBONI ATTIVI
FILTRO A CARBONI ATTIVI: DI COSA SI TRATTA?
Il filtro a carboni attivi è una delle tecnologie più utilizzate per il trattamento dell’acqua potabile. Si tratta di un sistema che sfrutta il carbone attivo, un materiale adsorbente derivato da fonti naturali come lignite, torba o gusci di noce di cocco.
La sua principale caratteristica è l’elevata porosità, che gli conferisce una superficie attiva altamente performante. Il carbone attivo viene generalmente impiegato per rimuovere:
- Composti organici volatili (VOC), che possono alterare il sapore e l’odore dell’acqua;
- Residui di cloro e sottoprodotti del trattamento con cloro, come i trialometani;
- Tracce di metalli pesanti e pesticidi, contribuendo così a migliorare la qualità complessiva dell’acqua potabile.
Questi sistemi possono essere indipendenti o integrati in soluzioni per l’affinamento del rifornimento idrico come, ad esempio:
- Frigogasatori, dispositivi che combinano filtrazione, refrigerazione e gasatura per offrire acqua liscia o frizzante sempre fresca e a km 0.
- Sistemi domestici da sottolavello o a punto d’uso, soluzioni compatte per migliorare il sapore e l’odore dell’acqua direttamente dal rubinetto.
Alla luce di tutto ciò, dunque, sorge spontanea una domanda: se impiegato con tale frequenza, il filtro a carboni attivi è davvero cancerogeno?
SALUTE: I FILTRI AI CARBONI ATTIVI SONO CANCEROGENI?
La risposta breve è NO, i filtri ai carboni attivi non sono cancerogeni, purché utilizzati correttamente e certificati. Le preoccupazioni che li circondano spesso derivano da informazioni incomplete o fraintendimenti sulla loro funzione e manutenzione.
Secondo le Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano (D.M. 7 febbraio 2012, n. 25), questi sistemi di trattamento sono progettati per migliorare odore, colore e sapore dell’acqua di rete e devono essere realizzati con materiali e processi certificati per garantire la salubrità dell’acqua erogata.
Seguendo le direttive inerenti a questi impianti, quindi, qualsiasi sistema di trattamento dell’acqua potabile commercializzato deve rispettare standard di qualità riconosciuti a livello nazionale ed europeo.
Rivolgendosi a produttori affidabili, come quelli rappresentati dall’ Associazione Aqua Italia, il consumatore può avere una doppia garanzia: assicurarsi che i filtri siano progettati per funzionare in totale sicurezza e senza alcun impatto negativo sulla salute umana.
Quando il filtro è certificato e correttamente mantenuto, non presenta alcun rischio per la salute. Eventuali problemi possono sorgere solo se il sistema non viene sostituito regolarmente o viene utilizzato oltre la sua capacità adsorbente. Tuttavia, anche in questi casi, non si parla di filtri a carboni attivi cancerogeni, ma piuttosto di acqua che può risultare contaminata da microbi o presentare alterazioni nelle sue caratteristiche organolettiche.
IL RUOLO DELLA CORRETTA GESTIONE DEI FILTRI A CARBONI ATTIVI
Per ottenere i migliori risultati, è essenziale che tutti i sistemi e impianti di trattamento vengano utilizzati e mantenuti nel modo corretto:
- Sostituzione regolare: ogni filtro ha una durata specifica (espressa in litri o mesi di utilizzo), dopo la quale deve essere sostituito;
- Installazione professionale: un’installazione effettuata da tecnici specializzati assicura che il sistema funzioni al meglio e riduce il rischio di problemi.
I filtri ai carboni attivi oggi possono rappresentare una soluzione sicura, efficace e sostenibile per migliorare ulteriormente la qualità dell’acqua potabile. Non sono cancerogeni e non rappresentano alcun pericolo per la salute umana, a condizione che vengano utilizzati correttamente e siano certificati secondo le normative vigenti.
Per sfatare i miti e promuovere un consumo consapevole dell’acqua di acquedotto, è importante informarsi adeguatamente e scegliere soluzioni che uniscano sicurezza, funzionalità e rispetto per l’ambiente.